giovedì 5 luglio 2012

Costumi padronali. Costumi servili.

E' ormai chiaro che in Credem'a me non vengono rispettate le ferie contrattuali dei dipendenti, diritto tutelato dalla Costituzione, di cui, a dire il vero, si sta facendo, in Italia, carta da cesso. Comunque, la Costituzione, in Credem'a me non è mai entrata. E' palese che non ci si attiene alle norme sulla maternità, perché prevedono tempi di allattamento, successivi al parto, di cui, invece, non si fruisce dopo aver prolungato il servizio fino alla fine della gravidanza, o quasi, per ritornare a tempo pieno, a svezzamento compiuto. A questo abuso circa il dettato contrattuale nulla toglie che questo avvenga, con la mediazione del sindacato giallo aziendale e, in qualche caso, con la condiscendenza dell'interessata, che, casomai, ne trae spunti di vacanza, se benestante, o di organica coerenza di carriera, esperiti i fastidiosi obblighi naturali. E' infatti l'ennesima, volgare conferma che in Credem'a me nulla può avvenire fra parti autonome e paritarie, ma tutto deve essere concordato ed adattato con il sistema aziendale, in spregio sostanziale di ogni diritto. La retribuzione, in Credem'a me è strettamente correlata alla resa di ciascun addetto, attravesro monitoraggi a distanza del tutto illegali e un sistema di delazione nel quale all'invocato spirito di squadra si contrappone l'impossibilità di stimare dei presunti colleghi che sono tutti, potenzialmente, dei delatori. Non esiste un sistema premiante, né si ottempera al calcolo - dovuto - del VAPR, o premio di produttività-redditività, non trovando mai, per nessun anno, l'accordo sui criteri di calcolo, ovviamente con la passività complice del sindacato giallo ( non importa da chi composto ).L'etica, che non sia quella di un ragioniere, è assente dal bagaglio culturale di un bancario medio e questo porta la massa a uniformarsi alla volontà di un potere, tanto arbitrario, quanto totalitario, anzi ne favorisce il costume manutengolo e spionistico. Il Credem'a me, che vuole recuperare su ogni categoria contrattuale non "ricontrattualizzabile con prassi interna", artefà, con spudorata e meschina, ma non scientifica doppiezza, ogni facoltà difforme, legittimamente goduta dal suo personale acquisito, addirittura attraverso ecuperi e penalizzazioni retrospettive, soprattutto rispetto a chi, per caso, le dia ombra, con comportamenti non "normalizzati". La pulizia degli ambienti è affidata alla vigilanza dei responsabili dei servizi esecutivi, chiamati anche a ritoccare macchie e pisciatine fuor di confine, di uomini e di animali ed è esperita, per breve tempo, solo tre volte a settimana. I responsabili degli esecutivi, anche al fine di eviatare di dover intervenire personalmente, sono designati a redigere la scheda delle pulizie straordinarie e a fornirne una valutazione scritta, controllandone gli effetti, e a inoltrare lamentele e reclami alle ditte dispensatrici di braccia. In ogni circostanza, la logica dello sfruttamento più primitivo riverbera radiosa nel cielo del Credem'a me. Chi conosce un po' la storia del Sindacato, sa che nacque in rapporto a tre esigenze: la sicurezza del salario e, poi, della contribuzione previdenziale, l'orario di lavoro ( in Credem, organicamente ed organizzativamente moltiplicato )e le condizioni igieniche dei luoghi di lavoro. Dulcis in fundo, per ora, le licenze matrimoniali. Chi si sposa, consuma la luna di miele e l'istituzionale, ancorché precedentemente esperita fino alla noia, copula fondativa della "famiglai", compatibilmente con le esigenze di servizio, attaccando i quindici giorni agli altri quindici ( non di più ) nei mesi morti. Di solito d'Agosto. E' conseguente pensare che anche la programmazione degli sponsali sia concordata con l'azienda. Il rito fondativo dell'assorbimento organizzativo del nuovo nucleo, sarà officiato, in Ottobre, davanti alla Setta ( personale di ogni ordine e grado, ma meglio sarebbe dire " e acronimo" ), riunita al ristorante. E' infine chiaro che eventuali denunce tardive e frutto di aspettative frustrate di buone uscite negate, vengono ribaltate in rapporto alla individualità del ricorso, già inquinato da tante, troppe "complicità" sistematiche e storiche. Per questo, il Credem'a me resta la banca più bella che c'è.

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