domenica 1 luglio 2012

La valle di lacrime..di Elsa Fornero. Di Moni Ovadia

La Corte dei Conti ha dichiarato senza mezza termini che i cancri che affliggono il corpo della nostra nazione sono la corruzione e l’evasione. Con altrettanta adamantina chiarezza, la Corte dei Conti ha affermato che lo zoccolo duro dell’evasione fiscale nel nostro Paese è stata appena scalfita. Di fronte a tale spietata diagnosi sui mali del bel Paese, che cosa fa il governo? Vara una legge per regolare il mercato del lavoro, iniqua, vessatoria dei più deboli e sostanzialmente inutile, anche a detta di molti imprenditori seri che di mestiere fanno gli imprenditori e a detta di gruppi stranieri che hanno comunque deciso investire nel nostro paese i quali non cessano di ribadire che il problema che scoraggia gli investimenti stranieri sono corruzione e paralisi del sistema giuridico che determina una durata dei processi civili corrispondenti ad ere geologiche. Eppure molti saggi e ponderati politici, dai palcoscenici dei media annunciano con sussiego che il governo di Mario Monti sta salvando il Paese. Da cosa? Non dai mali principali del Paese. Da cosa allora? Dalle oscillazioni pericolose dello spread? A quale scopo? Francamente non si capisce. La legge sul mercato del lavoro non porterà lavoro, non ai disoccupati e nemmeno ai giovani. In compenso porterà angosce, farà regredire culturalmente il paese ad una sorta di darwinismo sociale per distruggere i diritti del lavoro e per trasformare la nostra straordinaria Costituzione in un optional. Il Fornero-pensiero, in piena sintonia con il Marchionne-pensiero, vuole trasformare i lavoratori in una folla di dannati condannati in perpetuità ad una competizione dolorosa per conquistare il lavoro e per guadagnarsi la vita in una permanente lotta per la sopravvivenza. Difficile non rintracciare in questa idea di società, un’ideologia fondata su visioni pseudoreligiose che fanno dell’esistenza mondana un’espiazione del peccato originale per le quali il vivere è solo dolore in una valle di lacrime in attesa della redenzione in un’altra vita che non è di questo mondo. Questa degenerazione culturale, rischia di passare in cavalleria a causa del ricatto della crisi economica, crisi le cui responsabilità gravano su molti soggetti economico-finanziari ma non certo sui lavoratori ai quali però se ne addebitano i costi. Quale salvezza può esserci per un Paese, o anche per l’intera Europa, se la si radica nell’ingiustizia più indegna: colpire chi lavora e produce, a vantaggio di corruttori ed evasori. I grandi evasori, i corrotti e corruttori si individuano e si colpiscono solo con la reale volontà di farlo. Questa volontà in Italia non ha mai governato. Non con Monti, non prima di Monti.

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