lunedì 9 luglio 2012

Ci stiamo imbarbarendo.

L'Italia è in declino sul piano culturale. Il taglio brutale alla ricerca, anche a quella più qualificata e feconda di risultati, è il sintomo della mentalità dei ragionieri, nella patina dorata dello status di economisti. Il contestuale foraggiamento di Università ricchissime quali la Bocconi e la Luiss, perché direttamente attribuibili a Confindustria e, quelle, insensate ad atenei attribuibili a ministri del governo in carica e a screditate e non trasparenti Università on line, lasciano esterrefatti circa la ostentata manovra di sostegno all'istruzione strumentale e utilitaristica. In gran parte l'Università puubblica si è screditata da sé, ricorrendo, per sopravvivere, ai corsi di laurea senza sostanza, per consentire a chi ci tiene di fregiarsi del titolo di dottore, che, etimologicamente, dovrebbe significare "dotto", senza parlare degli esami a quiz, ma è certo che se ancora sopravvivono barlumi di conoscenza approfondita e critica, di logica - che non sia solo quella del guadagno - e di scienza, è ancora nelle strutture statali che allignano, in quanto mantenute,a questo scopo, con le tasse che solo i lavoratori dipendenti pagano. Si cerca quindi di spostare l'asse dell'istruzione verso l'apprendimento d'utilità..contingente. E' arci noto che, per interessi clientelari dei partiti, troppe risorse sono state sprecate, troppe previsioni di spesa, gonfiate, ma non è declinando privilegio con privato,che la cultura nazionale aumenterà. Contestualmente, infatti, il governo dei tecnocrati ( all'italiana, perché tradiscono spesso approssimazione e incompetenza )ha abolito il tetto massimo previsto fino ad ora per le tasse delle Università statali, privatizzandole di fatto e favorendo l'esclusione delle classi popolari e medie, già in via di impoverimento per i tagli alle prestazioni e la precarietà del lavoro. L'autonomia degli Atenei era riservata alla libertà di insegnamento e di ricerca, perché il potere, politico od economico, non ne influenzasse le scelte. Le raccomandazioni, per questa via, aumenteranno non ostante la ridotta base dei beneficiari. Sconcerta e deprime, già oggi, constatare di quanta pochezza formativa sia costituito il bagaglio personale di tanti dottori nelle materie più parcellizzate, e quanto povera sia la conoscenza che non contempli la prospettiva di un guadagno, che viene poi smentito, nella maggior parte dei casi, da un potere discrezioanle e assoluto delle entità economiche che assoldano i neo robotizzati, perché lavorino per loro. E' un declino rapido ed incontrastato, frutto di una "razionalità" puramente materiale, che non trova più un argine e un competitore, sul suo stesso totalitario piano.

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