martedì 1 dicembre 2015

Un mondo di miserabili ipocrisie.

Quello che sta venendo fuori nel processo sui corvi e i beneficiari delle fughe di notize sulle note riservate vaticane, è ben più significativo, anche, se vogliamo, prevedibile e scontato, rispetto al contenuto delle soffiate e dei trafugamenti. La figura della lobbysta, risentita per il suo allontanamento dalle questioni economiche vaticane dopo l'abolizione della conmmissione nella quale era stata pilotata dall'altra gola profonda e suo amante in clergyman, risalta nella sua ordinaria mediocrità e nelle sue pretenziose aspirazioni, frivole e intriganti. "Mi ha sedotto il 28 Dicembre del 2013" ha esordito così nella sua confessione giudiziaria il suo principale e sponsor, Mons. Balda. Occhio e croce, gli avrà fatto un pompino. Lei, lobbysta, piena di numeri telefonici e lagata ai servizi segreti, ospite alle feste di Berlusconi a Villa Grazioli, eppur "sciapa" e bruttina, sapeva chi frequentare. Una nobildonna romana, amica del suo Cardinale di riferimento, un certo Tauran, che, a suo dire, era in mano ai servizi segreti. Feste in salotti d'altre epoche, rapporti fra personalità ed ambienti regressivi, una Lucy - australopithecus afarensis - pelosissima, tutta dedita agli intrallazzi e profittatrice di un pover'uomo sessualmente complessato, oggi intimidito con promesse di demolitorie vendette e l'insulto classico delle donne respinte: è un finocchio. Sta di fatto che l'Immacolata d'occasione è stata nominata da Bergoglio, che, resosi conto della sua non imperscrutabile inaffidabilità ( che cosa poteva aspettarsi da una lobbysta? ), l'ha allontanata dagli incarichi e dal Vaticano. Sarebbe cominciata allora la fuga di notizie, veicolata dai legami sotterranei fra servizi e "giornalisti d'inchiesta" attraverso il ricatto nei confronti di Mons. Balda di rivelare le sue fornicazioni, attraverso qualche "rivelazione" giornalistica, come avvenne per Boffo, direttore di Avvenire. Immacolata era anche sposata ed ora sarebbe incinta. Di chi? Un mondo di miserabili ipocrisie, un mondo arcaico, un mondo rappresentativo della Chiesa nei suoi aspetti più sordidi e clientelari. Non aveva frequentazioni migliori o almeno non esclusive, il Principe francese in abito talare, nella Chiesa spoglia di un Vescovo delle periferie? Oggi mi sono parzialmente ricreduto, fatta salva, in ogni caso, l'assoluta libertà di stampa e d'informazione. Saranno altre tribune analitiche a selezionarne gli elementi.

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