sabato 5 dicembre 2015

La violenza ai piani bassi.

La morte, a colpi di fucile, di quattordici handicappati, ricoverati in un centro di riabilitazione e di cura - sicuramente privato - a Los Angeles, da parte di una coppia araba, rivela, ma nello stesso tempo conferma, l'ectoplasma del modello sociale periferico che, dagli Stati Uniti sta dilagando in tutto il mondo, sia in quello delle cinture "ad excludendum" delle grandi e medie città, amministrate e ghettizzate secondo l'imperio capitalistico, sia nel mondo disordinato che non fa notizia, ma nel quale queste vicende, attraverso espressioni più manuali, sono all'ordine del giorno. Lui, il marito, era un operaio integrato, almeno nel lavoro, nel reddito sufficiente a possedere una casa e ad amministrarla. Lei, conosciuta su una chat in Arabia Saudita, lo aveva sposato, subito dopo averlo incontrato e, probabilmente, scaraventata in una realtà del tutto incongrua rispetto alla sua, aveva riscoperto la vocazione alla guerra santa, non senza prontamente adeguarsi al modello femminile nerd americano, avere legalmente comperato le armi ed avere fatto una "capa tanta" al marito, perché si decidesse ad agire "da uomo". Ancella del focolare, lo aveva accompagnato al martirio, incurante del destino di una bambinetta di soli sei mesi. Come gesto di "pazzia" è assimilabile a quelli che ogni giorno vengono comunicati dagli U.S.A. e, con crecente frequenza, anche dalle nostre province. Omicidi d'interesse nell'ambito di matrimoni ereditari, adolescenti che uccidono i genitori che non assecondavano un amoruccio, pronto a trasfromarsi in assassino, ma anche per ereditare le pingui sostanze familiari e poter vivere secondo le proprie fantasie. Delitti seriali e prevaricazioni, nei borghi come nelle scuole. Alle lotte politiche per il pane, si sono sostituiti i saccheggi per l'IPad: il teppismo spicciolo, la saga del "dominio" invalidante per l'avversario, nei vicoli e nei cortili, non hanno subito variazioni.

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