mercoledì 9 dicembre 2015

Una pippa colossale.

Con il Natale alle porte aumentano i poveri mendici, soprattutto nelle vie più trafficate, al riparo di un portico. A volte sembrano veri, Qualcuno mendica da qualche hanno con la stessa cartellonistica; se ha perduto il lavoro, non ha più ritrovato l'occasione di un impiego qualunque o vi ha rinunciato, forse è separato giudizialmente e così evita di continuare a pagare degli alimenti per studi che i figli non completeranno e che la ex moglie emulsiona in una stentata rendita. Mi capita di vedere qualche "balordo" che alterna qualche "servizio" per bar ed alberghi ( trasporto suppellettili leggere e conduzione al cassonetto di altri rifiuti ), che, nei tempi morti, chiede l'elemosina, per poi tornare ai suoi compiti sopravvenienti. Quando si dice la fungibilità e la costanza nell'applicazione...I bottegai rigongolano: nei negozi la clientela è a strati; gli italiani hanno qualche soldino in più da spendere. La ricrescita si alimenta dei consumi più banali, voluttuari e festaioli, i negozi che rigurgitano sono quelli dei generi d'apparenza o altrimenti inutili e ci restituiscono l'immagine di un'umanità ancora legata alla sua natura primordiale e selvaggia, quella per la quale tutto quel che luccica affascina e attrae, salvo ritrovarsi a Gennaio in difficoltà a pagare le bollette. Le scadenze inutili si affastellano: la polizza infortuni di cui mai si è usufruito, la luce votiva per i defunti, i "regalini" per le festicciole prenatalizie e i regali per il giorno della Natività. Come se questi "riconoscimenti" cambiassero di un'acca la vita dei donatori e dei riceventi. La scarsa tredicesima fa da volano ad una spesa priva di prospettiva e, per tanti versi, ripetitiva: all'IPhone si sostituisce un altro IPhone, a un compuetr un altro computer ad un televisore un "nero assoluto" che offende la vista. Intanto, in Ucraina, quello Stato sta per dichiarare un nuovo default, nonostante i finanziamenti statunitensi, a scapito dei propri cittadini, privi anche dell'assitenza sanitaria. In un certo senso l'Ucraina si è italianizzata. Attratta nell'orbita occidentale della pubblicità importata, ha indotto nelle nuove generazioni aspettative "occidentali". Per questo ha messo alla stanga le nonne, facendole emigrare all'estero, perché provvedano - in veste di badanti, per l'irriducibilità alla morte delle genie benestanti - agli studi, al mantenimento di uno stuolo di nipoti e di figli, all'automobile ed anche alla casa che, con trentamila euro ci si può assicurare. Come nella Grecia post Syriza. A queste badanti, il coglionesco Stato italiano ha concesso un contratto nazionale di lavoro: peccato che le lavoratrici siano tutte straniere e, da allora, formino una lobby che si incontra in "piazzola", ultra sindacalizzata ed ultra autofomentata, che baratta ogni extra con denaro, costringendo il 37% delle famiglie con ascendenti disabili ad indebitarsi e a ipotecare la propria casa. Nel frattempo, tutte le attività tradizionali, destinate ad essere superate ed assorbite dal grande emporio per i consumi di massa, hanno aumentato i prezzi, tarandoli sul ridotto numero di utenti, al netto della resezione dei collaboratori dei tempi normali. Le merci ed i prodotti per i consumni popolari si stanno concentrando su scaffali affollati ed anonimi, mentre il numero degli esercizi diminuisce a vista d'occhio. I bottegai sono economi: pochi falliranno e vivranno di stenti, anche se piangeranno come sempre. L'avidità predatoria, i prezzi fuori controllo, sono un'insidia temporanea per i consumatori, nel momento di transizione dal negozio di quartiere alla grande distribuzione, nella quale diventa inutile sapersi orientare, perché tutti i prodotti, anche quelli tecnici, hanno una data di scadenza ed una qualità standard. Sono assemblati in Paesi a basso costo della mano d'opera. Le merci sono esposte, non c'è nessuno che sia in grado di formulare un parere extra depliant; quando il "senso" suggerisce si può afferrare il manufatto e presentarsi alla cassa: dentro l'involucro si troveranno le istruzioni, tutto all'insegna di una pippa colossale. Le luci dei festoni brillano su di un'illuminazione pubblica stentata: comportano infatti un consumo d'energia minimo: sono la tenera anima della Festa.

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