mercoledì 23 dicembre 2015

Auguri! Auguri!

Mentre i borsaioli incrementano l'attività sotto le volte illuminate del centro, i negozi rigurgitano di acquirenti di beni da quattro soldi da scambiare sotto l'albero. L'ostentazione dei beni da comperare si fa massiva, recupera gli avanzi di magazzino e li espone come se fossero stati creati per l'occasione e avessero i crismi di un'imperdibile novità. Come la rottamazione del buon senso di Renzie. Gli scaffali delle librerie rigurgitano di titoli vecchi di anni, riproposti con lo socnto del 15%, come se fossero, cioè, nuovi. I titoli e le tematiche sono intimisti o ripiegano sui classici in edizione economica, in quanto non più gravati dai diritti d'autore. Non c'è niente di nuovo, niente d'interpretabile. Il cretinismo spendereccio da regalie e donazioni ai parenti, minori, neo dottori o neo family partners, stentano a riaccreditarsi alla memoria ormai avviata alla dispersione dei giovani approdati ai riti professioanli e di frequantazione, senza dei quali non potrebbero ambire ad alcunché. Il pampa-Papa ha chiesto scusa ai cinici e sottopagati dipendenti vaticani dei peccati della loro datrice di lavoro: quando fu eletto, però, negò loro lo straordinario prestato. In questo è perfettamente in linea con i tempi e, se tanto mi dà tanto..Un mio amico frate, ormai passato nelle schiere celesti, mi rammentava che se avessi sentito la Chiesa giustificare i costumi e le prassi mondane, avrei dovuto tranquillamente abbandonare la fede, perché sarebbe stata la prova provata che si trattava di un'istituzione puramente umana. "E tu vuoi prestar fede ad un'istituzione umana?" Mi chiedeva ironico. Si prospetta una rimescolata di fusioni bancarie alla fine dell'inverno. Sotto traccia gli accordi sono già stati presi: BPM andrà sposa ad UBI banca, ecc. Pudibonde istituzioni private dicono di non sapere che cosa accadrà, che resisteranno a tutte le pressioni ed intanto, per la prima volta nella loro storia mitologica, hanno aderito al Fondo esuberi, hanno messo in vendita storiche filiali, sottoposte ugualmente a campagne demenziali martellanti e si preparano a menare il torrone di tutte le capziosità. Alla larga dai (loro) sindacati, anzi dai sindacati in genere. Non è questo il loro tempo. Anche i candidati alla presidenza degli Stati Uniti si appellano alle guerre stellari, che sono quelle che hanno determinato, nell'inconsapevolezza generale, il tracollo economico dell'Unione sovietica, al quale si è accodato un santo polacco, mentre oggi ce n' è uno paladino dei poveri che sono e saranno, con facile e gesuitico spirito profetico. A quarant'anni dalla morte, va molto di moda Pasolini: ne hanno ripubblicato tutte le opere e le esegesi. E' l'unica riedizione postuma involontariamente onesta, perché allude all'antipolitica, alla crisi vera, intima della chiesa cattolica, alla sociologia della corruzione portata alle sue estreme conseguenze, al linguaggio ed al costume, primitivo, illetterato e violento dei poveri, realisticamente descritti, come i cafonissimi gerarchi di tutte le gerarchie e che, proprio per questo, provocarono l'anatema politico e pubblico dell'urticante pensatore, ma non l'ostilità della Chiesa cattolica che, almeno durante il pontificato di Paolo VI, durante il quale fu ucciso, ne ebbe rispetto. Ho rivisto ieri notte, su SKY, un film di liliana Cavani, intellettuale modenese, regista e infine direttrice della Scuola di cinematografia, prima della morte prematura, ambientato, come altre sue opere, nell'Italia fascista, negli anfratti della sua borghesia carrierista, nell'estetica dell'omosessualità femminile ambivalente, nelle purghe dissimulate contro gli oppositori interni alle aspirazioni dei conformisti, nelle contraddizioni delle eroine - per modo di dire - comodamente interne al sistema, ricche ma anche istruite, come non usa più, se non in termini tecno-utilitaristici, influenzate da qualche presenza esotica, non ariana "aut similia" e non disposte a rinunciare alla loro libertà individuale e individualistica, per assopirsi solamente nei vantaggi arrecati dalla carriera di mariti in folle esasperazione per questa violazione dell'ipocrisia del loro ambiente. Come avviene ancora, per anticonformismi ben minori. Opera torbida, ma di squisita fattura e intelligenza. Non ne trovo traccia attualizzatrice. Roma è deserta. il Giubileo non intriga o spaventa. O sono tutti in vacanza o sono tutti in casa. Il Vescovo di Bologna passeggia sulla scalinata per San Luca, sale al colle e poi riceve gli operai della Saeco i cui posti di lavoro sono messi in discussione dalla proprietà olandese e calvinista. Un Vescovo operaista nella patria del movimento operario istituzionalizzato? Sotte le volte dei portici, sempre più spesso, in mezzo ai mendicanti con budget, stazionano accasciati giovani e meno giovani senza dimora, avvolti nei loro panni sporchi, ignorati dal brulichio scalpicciante dei festanti nevrotici e low cost. Il mondo si è fatto insicuro, ma tutti si accreditano, vendendo indifferentemente le stesse mercanzie virtuali, di intemearata e non contraddetta onestà. Come la moglie avvenente e artista del funzionario fascista, che cede e partecipa ai brevi e rivendicativi orgasmi del marito, ma ama e amoreggia con la figlia dell'ambasciatore giapponese a Tokyo, pallida e diversa e, proprio per questo, assunta dalla pittrice e tennista coniugale, come la sintesi anodina e glaciale della bellezza. La bellezza ambivalente - Eros e Thanatos - della morte e, più banalmente, dell'accettabilità. Lo smog ricopre Bologna e Milano: colpa della pioggia che non è caduta. Deve essere cosi anche in Cina, "che cresce rifiutando di adottare misure anti inquinamento". Forse non ha tutti i torti, dato che da noi gli stabilimenti, da tempo, non fumigano più.

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