giovedì 10 dicembre 2015

Sentore di primavera.

Quattro banche "territoriali" volgono al fallimento. Dato che le clientele locali e i relativi voti sono in pericolo, si ricorre al salvataggio di Stato, sotto forma dell'intervento caritatevole di un Ente formalmente privato, che, in quanto tale, non si sognerebbe neppure di soccorrere banche depredate e mal amministrate a favore di incroci fra assistenzialismo, credito drogato e voti. Sta di fatto che, con questi sistemi, buona parte dell'economia della Toscana meridionale e dell'alto Lazio, della provincia - già derelitta - di Chieti, di Ferrara, al quarantasettesimo posto del reddito nazionale, rispetto al comprensorio di Reggio Emilia e Modena, attestato sul terzo psoto stabile, di Parma e Piacenza, al quarto, e delle Marche, fino a quindici anni fa regione modello dell'Italia economica, andrebbe definitivamente a puttane. Ecco dumque il tentativo di salvataggio a carico dei contribuenti, al quale si oppone prontamente la deputata commissione europea, che pretende ed ottiene l'applicazione del criterio comunitario della corresponsabilità di tutti i coobbligati, come si conviene in un mercato senza ammortizzatori che possano compromettere il parziale e lunghissimo piano di rientro che ci è stato comminato, per poter rimanere legati al carro dell'euro. Un pensionato, di quelli che avevano privilegiato la conoscenza presunta degli amministratori "di casa", visto volatilizzare il suo peculio di cento mila euro, si è ucciso: apriti cielo! Istigazione al suicidio, investigazioni della Procura, dichiarazioni pubbliche con le quali si asserisce di aver subito un torto, mentre dal 1° Gennaio, lo stesso "torto" potrà essere a carico di qualunque depositante con liquidità e/o investimento mobiliare superiore ai fatidici centomila euro. Questo scenario dovrebbe trasformare, dalla sera alla mattina, un popolo di trafficoni e di manutengoli interesstai dei trafficoni, in una nazione rigortosa e virtuosa, nella quale onori, ma anche potenziali oneri, gravino sul capitale, non quello pubblico ed indistinto, ma su quello privato cointeressato al buon andamento delle aziende depositarie. Credete che avverrà? Io penso di no; ci sarà, ogni tanto, qualche suicidio. Fra le condoglianze del governo e le dichiarazioni di un "intervento umanitario" a favore degli obbligazionisti di cui sopra, fervono - e non da oggi - le manovre per appaltare le banche fallite a quelle che, stando nel sistema, o per dimensione di volumi o per efficacia di gestione e solidità di patrimonio, possono rilevarle, producendo in tal guisa, un'osmosi tossica che, a dimensioni intere, modificherà in peggio l'assetto organizzativo interno alle aziende acquirenti e le candideranno a confluire, a loro volta, in un futuro ancora indeterminato, in qualche grande calderone, con il quale i rapporti degli azionisti di maggioranza siano stabili e consolidati. Mentre l'inverno è alle porte, già s'intravede la fioritura primaverile che ne seguirà. Peccato che si tratti di una fioritura di serra.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti