sabato 26 dicembre 2015

Un grigio e atemporale colore.

La debolezza e la commozione salgono a fiotti alla coscienza ed alle ciglia in questa giornata plumbea e vuota. Il bel volto è immoto ed immutato ma la parola è assente. Lo sarà per sempre. Lungo la strada di un deserto peregrinaggio, dai riti funebri alla casa, con sotto il braccio una carpetta di preventivi e di formulari da sottoporre a qualche altro officiante, il senso di atemporalità non è scalfito dall'ammasso dei rifiuti festaioli, dagli spostamenti che si intuiscono fra la casa avita e quella della progenie o viceversa. I bar, che fanno anche pasticceria, sono stati aperti anche a Natale; per mezza giornata lo sono anche oggi. I pasticcini sono un bene fresco sempre ambito, asportabile sul momento. Qualche Pub resta aperto la sera: i ragazzi non rinuciano al ritrovo birresco, appena riavutisi dagli ingolfi culinari della due giorni celebrativa. Il contorno funereo, così simile al senso della giornata, costituirà l'ultimo rito partecipativo e familiare, ma il membro amputato non ci sarà più. Al suo simulacro saranno prestati onori coreografici che costituiscono l'obiettivo commerciale delle "officine specializzate", osservanti delle norme sanitarie ed organizzate per un'eterna ripetività. Vien da chiedersi, a giudicare dalle tariffe, se anche l'inumazione, adattata alla rappresentazione, non faccia parte della società dell'indebitamento e del superfluo, dopo la "preparazione" che si svolge lontano da occhi lacrimevoli, l'esposizione dell'ultima ora - come l'ultimo desiderio di un condannato "a morte" - prima di essere versati nel buio, per sempre, anche fisicamente. Nel rito si simula la spiritualità, nella distruzione o nell'occultamento, l'estremo rifiuto. Resta, sì, il dolore, proveniente dall'essersi forgiati nella vicinanza e nell'educazione, orfane delle sue basi, anche se si rappresenteranno e si vivranno, a propria volta, fino alla fine. Per chi l'ha amata e curata come la sua creatura, contenitiva del suo amore, della sua famiglia, l'abbandono inconsapevole della propria casa sarà uno strappo, seppur inavvertito.

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