sabato 17 ottobre 2015

Sotto le vestigia del mondo.

Il pampa-Papa ha espresso l'intenzione di decentrare, rendere orizzontale la Ecclesia, anche se il collegamento dei vescovi, con quello romano resta, ma quest'ultimo si porrebbe all'interno, casomai al centro, ma non al di sopra della comunità dei fedeli, pascolati dai loro eleganti pastori. L'influenza gesuitica, la sua sottigliezza politica, si avvertono nelle accelerate proposizioni di questo Primate che lavora nel suo studiolo all'interno di un albergo. Il demando alle realtà locali, oltre a rendere più stringente la "giurisprudenza" e le iniziative territoriali, si pone a presidio della pari e inavvertita opera di colonizzazione del suolo occidentale e principalmente europeo, dell'Islam, prima diffusivo e poi conquistatore. La laicità, mal conosciuta e mal praticata dell'occidente post-illuminista e, verrebbe da dire, post tutto, mette a rischio la sua prevelenza culturale, si espone all'assorbimento dall'interno delle sue strutture giuridiche e morali, che la massoneria ha pilotato al governo formale e, sotto traccia, al potere effettivo. C'è in questo lavorio ecclesiatico il rischio manifesto di un riemergere come forza effettiva delle religioni e del clericalesimo, in competizione, ma temporaneamente in combutta, potenzialmente bellica, con il verbo di Maometto, dopo l'affievolimento degli "errori" denunciati nel Sillabo, del liberalismo - ormai troppo democratico e pecoreccio - e del comunismo, riposto fra le riserve storiche. L'Islam si insinua nelle ridotte del globalismo finanziario in crisi, si alimenterà dell' altrui democrazia e dei suoi diritti - concetti sconosciuti agli islamici e la Chiesa che conosce queste dinamiche e queste metodiche si pone alla riconquista di un mondo conteso perché troppo confuso. E' chiaro che, così facendo, il pampa-Papa alimenterà la fronda interna e potrebbe provocare uno scollamento orizzontale dei comportamenti dei Vescovi-feudatari ( Conti )in giro per il mondo, estranei all'Ordine nato per tutelare il Papa e la Chiesa nella sua missione terrena "perinde ac cadaver", eletto straordinariamente dallo "Spirito Santo" a sostituirsi all' entità che è chiamato a tutelare, in una lettura allegorica, non immaginifica e meravigliata, delle dimissioni di Bendetto XVI. La Chiesa è spesso un cenacolo per iniziati ai suoi vertici e, a scalare, nelle sue diramazioni, ma continua a praticare il pensiero "occulto ai profani" e ad indirizzare "misericordiosamente" le sue trame diplomatiche, politiche e sociologiche, in forme non immediatamente evidenti e, soprattutto, più sottili e lungimiranti di quelle dei patetici, anche se potenti, profani, investiti in forme variabili di ruoli istituzionali. Per questo la "Provvidenza" ne ha tutelato la sussistenza per duemila e quindici anni e "senza che ce accorgiamo" continua a soccorrerla e ad indirizzarla nei tanti medi evi di cui sono imbastite le non originali vicende storiche.

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