sabato 10 ottobre 2015

E se tornasse a fare il medico?

L'elemento vaticano nella vicenda del Sindaco Marino è ben attivo nel contesto della sua rimozione. Mentre il Sinodo sulla famiglia discute sulla comunione ai divorziati-risposati e sulla famiglia gay, il buon chirurgo aveva forzato la mano, officiando numerosi matrimoni fra omosessuali, prima che, come a Bologna, il Prefetto, su ordine del Ministro degli Interni, requisisse i registri civili. La Chiesa vuole mettere l'imprimatur su ogni controriforma e il PD è ambiguo e ondivago. Lo stesso ministro degli internucoli che ha già presentato il suo candidato al commissario vaticano per il Giubileo. Il pampa-Papa predica misericordia, ma verso Marino non l'ha esercitata. Del resto il sindaco travicello aveva presenziato al convegno sulla famiglia di Philadelphia con le credenziali di officiante di riti disapprovati da Santa Madre Chiesa, di autoproclamatosi cattolico, come aveva sottolineato il Papa in aereo. Forse, il buon chirurgo pensava che la sua equidistanza dalle diverse concezioni presenti in una città di tre milioni di abitanti, lo ponesse nella condizione di interagire fra le lobby e, anche in questo, ha dimostrato quali fossero i limiti della sua astuzia e le debolezze della sua ingenuità. E se tornasse a fare il medico, professione ben più qualificata, utile e importante di quella di Sindaco di una Suburra? Quando ci si lascia veicolare dagli intrighi politici o di qualsivoglia altra conventicola d'interessi, per il proprio tornaconto, non è più possibile. Comunque non tema il buon chirurgo: sarà ricomposto con cura. Ha troppa merda da spargere nella bisaccia.

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