lunedì 19 ottobre 2015

Eziologie.

Mentre il mondo occidentale scardina tutti i suoi presupposti, annacquandoli in un sinistrismo ghettizzatorio delle vaste classi popolari riformate, la Chiesa si "scristianizza", in bilico fra adesione all'indistinto e politica di confine. Il gesuitismo al potere è sempre meglio, molto meglio, del renzismo di rivalsa, recitato per imprese straniere, "per certi versi con sede in Lussemburgo". I conservatori della vecchia interpretazione dottrinaria nella Chiesa sono progressivamente marginalizzati, a cominciare dal Papa europeo, con denominazione europea: Benedetto Ratzinger XVI, mentre, alla sinistra del PD, mugugnano e brontolano, scandalizzati ma pavidi, tutti i vecchi catenacci del post comunismo. Fra destra e sinistra, ma soprattutto verso la sinistra, si agitano i ben pensanti grillini, in attesa che i due Guru decadano per salute o per età, nella prospettiva di un nuovo trasformismo. L'Islam popolare avanza nel vuoto lasciato dalle guerre di rimozione ma non di occupazione, perchè troppo dispendiose, nella logica dell'accaparramento e dello sfruttamento e, nelle ridotte delle periferie urbane di tutto il mondo, manifesta la sua vocazione sovvertitrice, ma in senso religioso e, se possibile, domani assorbitrice. Non andrebbe dimenticato che, nel Corano, ultima e quindi risolutrice rivelazione scopiazzata, l'amore fra gli uomini è citato, ma solo a patto che non siano infedeli, cioè npn sottomessi, altrimenti: odio a go-go. Eppure, camminando per le nostre strade, colpisce il numero dei musulmani in abito "talare" maschile e femminile, insieme a ragazzini su monopattini, bardati come un "coatto" statunitense, mischiati a incravattati impiegati di banca a signore prive di impegni e dedite al vagabondaggio commerciale, preda ambita non di satiri fumiganti, ma di ragazze, indigene e straniere, che fingendo di frequentare gli stessi scriditati negozi, le derubano con facilità pari alla loro disattenzione e pigrizia. Ad est, il lavoro delle emigranti serve alla spedizione di pasta e vini con i quali delibano i numerosi parenti, naturali ed acquisiti, delle valchirie nel corso della loro "terza vita", a beneficio di famiglie a sviluppo incontrollato, di abitazioni sempre insufficienti, delle conseguenze di separazioni e divorzi in situazioni di accentuata povertà. Emigrazione tecnologica che si avvale di portatili con i quali, dai luoghi privati di assistenza agli infermi, si connettono con la tribù autoctona remota, finanziata da loro, che, a sua volta, le rifornisce di farmaci prescritti dai medici post sovietici, pur avendo una regolare mutualità in Italia, che preferiscono non coinvolgere, tranne che in casi di ricovero, perché i medici d'origine conoscono la loro eziologia. Quella che, a poco, a poco, stiamo perdendo noi.

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