sabato 10 ottobre 2015

La politica dei muretti.

Il Circolo Atlantide, ospitato da anni nel cassero di Porta Santo Stefano, a Bologna, ha subito una rimozione forzosa e la muratura dell'accesso, dell'ex Comando di zona dei vigili urbani, trasformato in un diurno, prima di diventare la sede informale del Bologna social forum. Gli sfrattati, ultimi in ordine di tempo ad averlo occupato, si sono lagnati della sensibilità del Sindaco etilico alle pressioni dei residenti del quartiere Santo Stefano, che, a loro dire, speculava sul risentimento borghese verso la pubblica manifestazione dell'appartenenza al mondo gay e lesbico organizzato di coloro che ne avevano preso possesso. Io non credo che siano state decisive le eventuali lagnanze di alcuni residenti: troopi anni sono trascorsi dal primo insediamento. Piuttosto, le pressioni a porre fine ad un'illegalità sopportata per molti anni, devono essere venute dalla spuria maggioranza piddina e il Sindaco neurolabile ha ceduto di schianto. Io penso che le immagini del trasporto sul marciapiede degli occupanti sia stato una manifestazione triste e che gay e lesbiche adulti abbiano diritto al riconoscimnto della loro soggettività. Il gesto dell'amministrazione bolognese, contraddittorio apparentemente con le sceneggiate celebrative, conferma l'intrico dei soggetti all'opera sul fronte politico e legislativo e l'antica consapevolezza che il senso delle decisioni politiche è da ricercarsi nella forza dei soggetti che le esprimono o che le subiscono.

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