giovedì 22 ottobre 2015

Comodità irritabili nel mondo della cosiddetta antimafia.

La direttrice del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano organizzava corsi professionali per i giovani ospiti del reclusorio, ma negoziava per se retribuzioni improprie e per i suoi clientes, appalti ed incarichi. La direttrice era stata trasferita a Milano, dopo aver ricoperto un analogo ruolo nella sua città, Caltanissetta dove si era soprattutto distinta nell'appaltare i suoi parenti alle ditte fornitrici per assunzioni e carriere. Non voglio dilungarmi in commenti: con quale spirito "correttivo" si applicava ai giovani traviati? Certamente nessuno, certa della loro "irrecuperabilità", come della sua del resto.Il barone della medicina siciliana, Matteo Tutino e il silente presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, condividevano, almeno in via di fatto, l'auspicio di una pronta uccisione dell'assessore, figlia del magistrato levato di mezzo, perché faceva troppo attrito alle camorrille della clientelare sanità sicula. La direttrice della sezione misure di prevenzione di palermo, Sivana Saguto ha commentato, intercettata nella sua macchina blindata, la partecipazione dei figli di Borsellino alla commemorazione del padre: "Manfredi non ha le palle, si commuove nel ricordare sua padre morto ventitre anni fa. E' uno squilibrato, anzi lo era fin da piccolo". La sorella Lucia è "una cretina precisa". Lei no, che mandava in giro la sua scorta con l'auto di servizio per le sue più banali commissioni domestiche, come fa la Finocchiaro per la spesa al supermercato, mentre l'utilizzo delle corsie preferenziali veniva abusato per superare la fila verso il mare in compagnia della sua amica Prefetto, Francesca Canizzo con l'auto di rappresentanza di quest'ultima. Come si saranno sentiti gli agenti delle scorte? Dei domestici a tutti gli effetti, anche se in pericolo di vita ( teoricamente, in questo caso ) e, casomai, ne avranno approfittato per chiedere qualche favore per se e per i propri figli. La vigilatrice Saguto è, su sua richiesta, sulla strada del trasferimento: ha chiesto Milano. Sull'Italia si effonde la ragnatela delle trame borboniche. Ma, prima di partire, ha trovato il tempo per telefonare al suo omologo alla sorveglianza presso il Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, per chiedergli una raccomandazione per suo marito ingegnere. Gli ha chiesto di procurargli un incarico, ricevendone la più scontata delle risposte nel generone romano: " i miei amministratori ( come il tuo autista e la tua scorta ) sono precettati a cercare qualcosa che vada bene per un bravo ingegnere di Palermo". La mafia non è l'unico cancro nazionale.

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