sabato 3 ottobre 2015

Il dibattito sui massimi sistemi, in versione mignon.

Domani si apre in Vaticano il Sinodo sulla famiglia 2, dopo che il primo si è sciolto senza raggiungere un risultato condiviso, neppure a maggioranza..qualificata. Da questo di dedurrebbe che le famiglie, come le lobby, sono molte e che si alleano solo per interesse, tattica o strategia. Personalmente non me ne importa nulla dei lavori di un'accolita sinodale, sono solo curioso, ben mettendo nel conto politico, il peso, l'influenza, non sulle convinzioni reali o sui comportamenti sotto traccia, di consimili ideologiche e filosofiche interpretazioni e sanzioni. Non si erano accorti, presso la Congragazione della fede, già Sant'Uffizio, diretta da Joseph Ratzinger di ospitare un infiltrato, una spia sottile, un dottore in teologia, non tanto della sponda opposta, perché gli ipocriti fanno la differenza, quanto un "irresponsabile" propalatore della realtà, in un ambiente nel quale gli omosessuali sono di casa, non foss'altro perché è una società di soli uomini. Nei conventi femminili, la storia si ripete. "Irresponsabile", perché non ha continuato a tacere, ha presentato il suo compagno e ha pianto, sospirato, inveito contro un mondo di cui ha fatto parte dal 2003 e nel quale ha nascosto le sue inclinazioni. Mi diceva una signora polacca, un tempo docente di chimica nelle scuole superiori in patria e costretta dalle circostanze a fare la badante in Italia, dopo essersi pensionata, che la Chiesa nel suo paese era una Chiesa, potente, arrogante, che ostentava auto di lusso ed i cui membri avevano spesso amanti pubbliche e talvolta anche famiglie di fatto con donne non sposate. Non so se questo cattedratico di una materia inesistente e, quindi, tanto più filosofica, quanto più convinta di frustrata, trascendente verità, sia un'espressione scontenta di un costume altrimenti accettato, altrimenti, purché diffuso, condiviso, inespresso con le parole. Dalla sua ha che ha subito affermato che, adesso, si cercherà un lavoro, dato che è stato privato dell'insegnamento che praticava da poco meno di due decenni. Non poteva non sapere che sarebbe stato subito ostracizzato per "irresponsabilità", consistente nelle sue parole anziché nei suoi comportamenti finché erano stati celati al pubblico, che, a sua volta, in ambito cattolico, li presuppone, ma non vuole sentirseli sbattere in faccia, contraddicendo la sua, di omertà. Il Monsignore polacco lascia perché ha trovato l'amore, nella persona di un compagno che ha presentato alla stampa. E in tutti gli anni precedenti, come ha fatto e con chi? Il pampa-Papa non ne può più: prima il Sindaco Marino che lo insegue a Philadelphia senza essere stato invitato e che "si professa cattolico", adesso Krysztof Charamsa, teologo e ufficiale della Congregazione per la dottrina della fede, tutti a impastrocchiare la sua misericordia, scambiandola per misericordia verso di loro. Il teologo che sarebbe stato riarso e che invece sarà, forse, "ridotto allo stato laicale" ha lodato il pampa-Papa per aver fatto riscoprire agli oppressivi e mistificatori ambienti ecclesiatici, la bellezza del dialogo, confondendo la già difficile dialogicità laica, con un dialogo che ripegherà, in tempi diversi, inevitabilmente su se stesso e confondendolo, soprattutto, con l'apertura al mondo così com'è. Il dibattito che si aprirà domani sarà divertente, andrà letto fra le righe delle appartenenze curiali, nelle more delle alleanze da stringere per conseguire la maggioranza, come in qualsiasi congresso, nel quale chi prende la parola, rappresenta la parte che lo ha delegato, ma sarà certamente una baruffa chiozzotta, con alti contenuti lievitatori, sull'idealizzazione, nell'un caso come nell'altro, nella tesi e nell'antitesi, con il rischio che, rimanendo inalterato l'ordine cambiato dei fattori, tutto si risolva in una dogmatica pippa.

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