giovedì 8 ottobre 2015

Levantinismi.

Marino dunque lascia. L'hanno mollato tutti, fra gli ultimi anche il Papa al quale aveva cercato di accodarsi, che non gli ha risparmiato la ripulsa. E' stato travolto da un malaffare endemico, ma rivelato in funzione di un regolamento di conti del quale lui è stato il capro espiatorio. Per parte sua, è stato un elemento del gioco clientelare, catapultato in un ruolo per lui - estraneo - ingestibile, raccolto dopo aver ottenuto il primariato a Palermo, dopo una congiura per la rimozione di Marcelletti ed essere stato candidato alla direzione del Centro trapianti di Bologna, dove non approdò per la rivolta compatta dei medici del Sant'Orsola. Eccolo dunque ad improvvisarsi Sindaco di Roma, a fare da Re Travicello mentre infuriavano le ruberie e le clientele, rimanendo invischiato in profittevolezze di parcheggi e di pranzi pagati, che fanno sorridere rispetto al magna-magna burocratico della capitale. Roma commissariata per corruzione, come Reggio Calabria per mafia. E' europa questa?

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