venerdì 5 luglio 2013

Parodie.

Ho sentito su you tube, la registrazione di una demenziale, ma drammatica, intervista ad Ali Agca de La zanzara 24, nella quale l'assassino turco, libero, nella sua casa, sghignazzava con gli stolidi intervistatori, che volevano fare un paradosso di una oscura vicenda storica, nei termini della derisione e della grossolanità. Forse per stare al gioco, l'ormai maturo ( ma solo di età ) terrorista, rassicurava il Vaticano, con il tono ieratico che gli conosciamo, che non avrebbe attentato a Francesco I, di nuovo esposto e mischiato alla folla, perché di lui "non gliene frega niente a nessuno", "è solo un parroco di campagna". Tutto, come accennavo, in un tripudio di sghignazzi, nel quale, volendo distinguere una sottintesa, ma sconosciuta anche ai festanti, "ragione implicita" nella presunzione di un interesse politico nell'atto di cui era stato strumento ( commissionatogli comunque da qualcuno della filiera cospiratoria )il vecchio pistolero cercava e trovava nel suo arido ricordo il "sentimento" di una gioia "sacrificale". Un po' come aveva fatto durante i lunghi anni della sua detenzione italiana, recitando diverse parti, ma soprattutto, facendo la parodia dei toni solenni delle istituzioni con le quali è certamente riuscito, sotto traccia, a dialogare, se è stato "graziato" dal Presidente Ciampi, e dopo un breve soggiorno nelle carceri turche, a lui già note, è stato definitivamente liberato e, a quanto pare, si trova in una condizione che non lo ha privato dell'umorismo.

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