sabato 27 luglio 2013

La potenza dell'ignoranza.

Il colpo di Stato in Egitto si è trasformato in guerra civile. Il sollevamento di un Presidente, democraticamente eletto, ma che stava trascinando il suo grande Paese verso un islamismo in progress, di supporto ad Hamas, che, a sua volta, ha vinto le elezioni nella striscia di Gaza, viene altrettanto decisamente osteggiato dalla Fratellanza musulmana, che ha occupato la roccaforte dei contestatori che hanno favorito il golpe, piazza Taharir. Le piazze sono luoghi di aggregazione; in esse non si esercitano i rituali del potere - tranne che nei regimi - e, quando rappresentano genuine rivolte popolari, sono represse con intimidazioni, percosse e umiliazioni, ma, se, come nel caso dei determinatissimi gruppi religiosi, risultano incontenibili, vengono letteralmente annientate con le armi. Colpi diretti, per uccidere. Non sarà l'odierna carneficina a fermare la controrivolta e l'Egitto conoscerà una esperienza analoga a quella tutt'ora in corso in un altro grande Paese arabo, l'Algeria. Constatato che il deposto Presidente non accettava di assecondare la pretesa militaresca, è stato arrestato - sempre con detenzioni brevi, per così dire in evoluzione - e poi accusato ed inquisito per un grappolo di accuse che configurano l'attentato alla Costituzione, che i militari hanno sospeso,fino allo spionaggio in favore di Hamas, come a dire, di un Governo straniero. Una messa in scena, anche se parte delle accuse fossero fondate. Non è uso di una formazione politico-religiosa "abbozzare" e le conseguenze si sono viste subito, con una criminale accentuazione sul versante del potere costituito, ma incerto, perché espressione contraddittoria di una parte importante di quel paese, contro un'altra, altrettanto importante e ben sicura di sé. A contendersi il terreno, folle di diseredati, che, senza speranze, affermano vitalisticamente la loro non riconosciuta dignità, finché la morte non li sollevi dal loro assurdo sopravvivere. Di quel cesso di Governo che ci ritroviamo, solo il Ministro Kyenge, ha garbo, serietà e coraggio. Rappresenta il suo Ministero con coerenza e senza tentennamenti, non cerca la conferenza ma è aperta al dialogo con chi glielo chieda. E' sobria ed educata. Per questo è oggetto di una lapidazione verbale - per ora - che accompagna ogni sua iniziativa. I contenuti della contestazione nei suoi confronti, non sussistono. Si rivolgono ad una platea incolta che possa assentire a paragoni con le scimmie, che paventi l'uomo nero stupratore, che si ecciti con le banane e che corredi gli itinerari del Ministro di feticci, simili agli spaventapasseri. Lei fa il suo lavoro, senza distrarsi, ben sapendo che, contro l'ignoranza, il ragionamento è vano. L'ultima contestazione alla Kyenge si è verificata in Romagna, proprio in coincidenza con la vicenda di una stagionale italiana che si era "impiegata come baby sitter" presso uno dei tanti alberghetti di Riccione e che si era trovata a svolgere compiti plurimi per quindici ore ininterrotte al giorno. Il suo contratto prevedeva che le ore dovevano essere quindici alla settimana. A norma del contratto di settore, alla ragazza venivano corrisposti ottocento euro mensili. Ribellatasi alla preannunciata riduzione del salario, la lavoratrice veniva posta di fronte all'aut-aut: o firmare una lettera di dimissioni e poter usufruire, per l'ultima volta, della sua stanza in albergo o dormire all'aperto. E così è avvenuto. Almeno la vicenda è venuta alla luce del sole. Se non ci fossero contratti e tariffe, che si cerca sistematicamente di manipolare, potete star certi, cari amici, che gli "imprenditori" applicherebbero tariffe variabili ad ogni prestazione lavorativa, anziché - come fanno - orari in nero per tariffe standard. Soprattutto, mi vien da constatare, in questa regione, così celebrata per le sue strutture sociali - in via di deframmentazione - ma così provinciale e meschina sul fronte di chi usufruisce di lavoro. La disgraziata precaria aveva già lavorato in mezza Italia, ma una situazione del genere non l'aveva mai vissuta. La realtà ha sempre due facce, credem'a me.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti