martedì 31 marzo 2015

Suicidi fisici e morali, partecipati.

Le cooperative ancora una volta sono pesantemente coinvolte negli intrighi di un sud affaristico e politicante. Non me ne stupisco: nelle regioni meridionali l'Unipol(SAI) è l'assicuratore più diffuso e preferito, la Lega delle cooperative onnipresente ( da decenni ) in ogni opera pubblica su quei territori, tanto che ad una visita automobilistica, sembra di non essere mai partiti. Difficile immaginare che, lavorando in quei territori, si possa prescindere da costumi e metodi, si possano fare affari esulando dagli intrecci affaristici, politici e malavitosi che sono intrecciati inestricabilmente. D'altra parte con un Ministro del lavoro come Poletti e le notizie che giungono dai loro dipendenti, quasi al vertice della negazione dei più elementari diritti, come se prendessero esempio dai padroni per antagonizzare i quali sono sorte tanto tempo fa, non c'è da meravigliarsene. Queste ripetute vicende vanno lette in controluce riguardo agli assetti di potere e d'interesse, che, realtà per realtà, regione per regione, si stanno riposizionando in Italia. In Turchia, nell'affascinante Istanbul, due ragazzi - se ne intravedono le fresche fattezze - hanno sequestrato il procuratore capo di quel tribunale e, come previsto, dopo sette ore, sono stati uccisi da quegli assassini mal prezzolati, altrimenti noti come teste di cuoio, dai rivestimenti in pelle che ne nascondono i lineamenti e che li fanno assomigliare agli interpreti di quei film porno, in voga negli Stati Uniti ed in Messico, nei quali le protagoniste utilizzate vengono infine uccise per la "soddisfazione" di chi li commissiona. Questi ragazzi, assimilati dai magazine nostrani ai brigatisti rossi, facevano parte di una formazione marxista anatolica, una setta senza sbocchi che non si fissassero su una dottrina ormai esclusivamente teorica. Sono stati uccisi, con pochi anni in più sulla groppa del quindicenne ucciso dalla polizia, quando si trovò coinvolto negli scontri contro la riconfessionalizzazione del suo Paese e si trovava per strada solo per acquistare il pane. Il poliziotto che lo ha ucciso non si conoscerà mai, così come quelli che hanno ucciso oggi i suoi fratelli maggiori, romantici ed entusiasti, sia pur violenti ( il Procuratore capo pare che sia rimasto ferito gravemente ). Ormai l'esito è scontato fin dal manifestarsi dell'evento; i "terroristi" non hanno nessun potere contrattuale, sono dimostranti suicidi, sul modello jihadista, quà e là per il mondo, in un'immolazione senza scopo che non sia una specifica dimostrazione o manifestazione, capace di accanirsi, al massimo, in una faida personale ed incerta circa i suoi referenti. In fondo, una sorta di suicidio, possibilmente con l'accompagnamento dei propri "nemici" o, come nel caso del pilota suicida dei propri "consorti".

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