venerdì 6 marzo 2015

Al riparo dal vento.

Capitan Totti, l'ottavo re di Roma, il pupone, ecc. investiva parte dei suoi proventi nell'edilizia ( secondo uan consolidata tradizione capitolina ) e, memore delle sue origini, che la ricchezza non può dissimulare, investiva nelle case popolari, soprattutto nei residences-alveare della slabbrata periferia romana, così simile, tranne che negli abiti, a Il Cairo. Forte della sua popolarità e dei buoni Uffici che la medesima procura, soprattutto a Roma e a scendere, Francesco Totti, di concerto con il Capo di Gabinetto dell'ex Sindaco Walter Veltroni, affittava i suoi appartamenti alla municipalità, a 2.100 euro al mese, aggiungendo cifre consistenti alle sue faraoniche entrate. Totti non si è mai mosso da Roma e anche questo vorrà pur dir qualcosa in un ambiente di milionari itineranti senza posa e senza bandiere. Ma la bandiera del pupone era la speculazione, di concerto con il generone locale. La speculazione domestica, da lontano, senza la quotidiana frequentazione, sarebbe stata intralciata, l'amicizia e la vicinanza ambientale sono fondamentali in questo genere d'affari. Lo stesso genere che ha portato un banchiere di potere, Cesare Geronzi a gestire come un qualsiasi procuratore, in proprio, le compravendite e la tutela-alienazione dei diritti di diversi calciatori e ad introdurre, in un mestiere improprio, alla GEA-Soc. di intermediazione calcistica, una delle figlie insieme al rampollo di Luciano Moggi. Per approssimarsene, Geronzi aveva pilotato a suon di soldi gli utimi due scudetti, uno della Lazio ( di cui il Gruppo bancario, in evoluzione, fu sempre, ma non solo, sponsor )ed il secondo della Roma, saccheggiando, con il sostegno di Giulio Andreotti, le casse delle banche cangianti denominazione. Mafia capitale, generone, bandiere sono un caleidoscopio mutevole eppur fortemente coeso. Anche quando Il Fondo pensioni di uan ex banca di Geronzi, alienò l'ingentissimo e importantissimo patrimonio immobiliare che deteneva, la speculazione losca si esercitò in ogni direzione e coinvolse ogni manutengolo di sistema. Molti esponenti della banca acquisirono più di un immobile, intestandone altri a parenti e prestanome; anche membri sindacali del Consiglio di amministrazione del disciolto Fondo, si fecero satolli, attraverso la costituzione di società d'occasione, una a proprio nome, un'altra in capo ad un figlio. L'Italia razziatrice non conosce remissione, i suoi costumi non sono cambiati e non cambieranno per via della crisi. Il fenomeno non la riguarda e non la coinvolgerà: il generone protegge tutto e tutti.

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