martedì 24 marzo 2015

Buon lavoro.

Nell'Italia in crisi c'è qualcuno che vanta una sostanziale extraterritorialità, un'estraneità sistemica, un'eccellenza feudale. Sulle locandine informatiche, codesti condottieri appaiono provati e mesti, ma interiormente puri come la donzelletta che vien dalla campagna. Tanto gentile e tanto onesto pare il duca mio quand'egli altrui saluta, ch'ogne lingua deven tremando muta, e gli occhi no l'ardiscon di guardare. Egli si va, sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuto; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi lo mira, che dà per gli occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi no la prova e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d'amore, che va dicendo a l'anima: sospira. Diceva dunque, in effigie, con modesta soavità: Cari colleghi di rango inferiore, anche se la nostra cultura aziendalista ci impone un profilo subordinato, battiamo piano le manine per i risultati conseguiti e domandiamoci: come abbiamo fatto? Sapevamo già di essere i fichi del bigoncio nel nostro settore d'applicazione, ma questo non ci appagava, la nostra qualità narcisistica, che fa apparir bello chiunque, esigeva che facessimo mangiare la polvere ai nostri concorrenti. Sono sorpreso della reattività agli stimoli della nostra organizzazione, nella quale il singolo si annulla in una sublimazione operativa, attraverso la quale facciamo coriandoli degli obiettivi più presuntuosi e irragionevoli. Siamo eccellenti! Siete contenti? Flessibili come un giunco e reattivi come un cobra abbiamo cambiato più volte la tattica e la disposizione in campo durante la partita, conseguendo una sequela di successi come quelli della Juventus. La nostra robotica aziendalista sinergizza contemporaneamente tutti i fattori, ridotti all'osso, prodotti dal nostro organico, oggi chiamato ad una cinetica fervente a ranghi inalterati, premi azzerati, orario che sfiora le dieci ore di ininterrotta applicazione giornaliera. La nostra attività si irradia in tutte le articolazioni del feudo, la squadra gioca indossando le diverse casacche della stessa maison, con le quali confondiamo il fraseggio e le società. Il nostro obiettivo è di lavorare a 360° con un organico immutato. E' questo il vantaggio competitivo del nostro Gruppo, basta adeguarsi e si diventa subito "eccellenze", stabili nella multimansionalità e nello stipendio. Per questo siamo estranei alle difficili contingenze di questo e di quel settore dei quali formalmente facciamo parte, per subito differenziarcene nella creazione di valore, a prescindere, per i nostri interlocutori: i clienti e gli azionisti. Per questo siamo extrasistemici, noi siamo il Gruppo, con buona pace di quel comunista del Papa, che censura l'autoreferenzialità. Noi siamo una setta e continueremo a dimostrarlo. Bene. Basta con l'autocontemplazione, abbiamo già raggiunto l'orgasmo. Al lavoro. Dividono i servi, dividon gli armenti; si posano insieme sui campi cruenti d’un volgo disperso che nome non ha.

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