lunedì 8 aprile 2013

Senza rimpianti.

Margaret Teacther se ne è andata. Ha rappresentato quel processo di ristrutturazione dell'economia che, insieme all'annientamento di fatto delle Trade Unions, ha cancellato prospettive e speranze di un'intera generazione di Inglesi che non hanno mai acceduto al lavoro. Insieme a Reagan, ha rappresentato la reazione capitalistica come solo la figlia di un droghiere avrebbe potuto. L'improbabile Lady, che si presentò in lutto alla televisione, allorché dichiarò guerra alla dittatura argentina - fece la stessa rappresentazione quando gli hooligans uccisero i tifosi italiani a Bruxelles, prima della finale di Coppa dei campioni, fra Juventus e Liverpool - che aveva occupato le Malvinas per distrarre l'opinione nazionale dalla sua rapida crisi e che, nelle Falklands riconquistate, quando tutti ignoravano che si trovassero in prossimità di giacimenti energetici, consentì senza intervenire che si compissero carneficine e sevizie nei confronti di soldati di leva intorno ai diciannove anni, durante battaglie notturne agli infrarossi e, dopo aver riconquistato le posizioni, nei confronti di prigionieri che li avevano fronteggiati senza addestramento e con vecchi catenacci appena funzionanti. I mercenari nepalesi, i Gurka, compirono ogni sorta di efferratezza sui giovani Argentini, dopo averne uccisi moltissimi, all'arma bianca. Con la stessa indifferenza, seviziò i suoi connazionali poveri, mettendo in atto con largo anticipo gli stessi progetti che, su base continentale, stanno facendo strame di proletari e medio ceto, di gente senza qualifiche e di laureati provenienti da famiglie di lavoratori, ad opera di Governi quisling e di Parlamenti impotenti e strumentali alla sopravvivenza dei propri componenti. Non provo sentimenti per persone del genere, non credo che ne abbiano avuti per gli altri. E' come se avessi saputo che era morta la Fornero, versione ipocrita del thactherismo.

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