mercoledì 24 aprile 2013

Anche se il diavolo ci mette la coda...unicuique suum, non prevalebunt.

Le elezioni non sono andate come auspicavano gli europeisti di sinistra, oggi costretti ad una grossa coalizione di mariuoli. Non è stato Beppe Grillo a metterci la coda, ma un terzo della società civile che, altrimenti si sarebbe astenuta. Anzi, ora Beppe Grillo rischia di diventare il capro espiatorio della situazione, che vede i ricchi abbarbicati ai privilegi del benessere e i lavoratori ribelli ridotti alla reiterazione moltiplicata dei sacrifici. E' una ben bizzarra, goffa accozzaglia quella che si prospetta e la nomina di Giuliano Amato a presiederla, completa il quadro. In tutta questa vicenda, forse il povero Bersani si è preso a cuore una questione che era già stata determinata e che aspettava solo che gli eventi, pilotati, la confermassero. Scampata la riedizione della cura Amato, eccoci servito il nipote di Gianni Letta che, nel PD, fa lo stesso lavoro di rappresentanza e portavoce che il maggiore fa nel PDL. Ne potranno parlare in casa nel fine settimana. Commissariati, in forma politica. I salvatori risultano pilotati, disonesti e subordinati. Intanto gli evasori occultano e trasferiscono, i pseudo sindacati vanno in piazza il 1° di maggio con i padroni senza commesse, come se le due condizioni fossero diventate per questo identiche e firmano un patto corporativo che abolisce implicitamente lo sciopero e delegittima alla contestazione degli accordi non sottoscritti, se approvati a maggioranza delle sigle e non dei rappresentati. Erano questi i connotati del fascismo e lo scopo sindacale di ogni assetto non democratico. Oggi ci troviamo costretti fra cattolici e ex comunisti: due bei campioni di libertà! Ma la tutela del privilegio, rimane inalterata e senza responsabili, gli autori dello spreco compensativo, clientelare e ancora una volta corporativo. Il fascismo, in forme buffonescamente autoritarie, in Italia non è mai passato. Peccato che i socialisti siano stati, oltreché minoritari, tanto ingenui quanto corrotti. Tutto quello che di buono e di propulsivo e innovativo è stato fatto in Italia, è stato opera loro, dall'abolizione dello sfruttamento di Stato, in concessione, della prostituzione, alla nazionalizzazione dell'energia elettrica che è stato un volano di energia, in tutti i sensi, nell'Italia del consolidamento industriale e, purtroppo, della carriere politiche e delle ruberie sitematiche. Ma questa è una questione di etica civile e di rigore nell'applicare la legge; il primo elemento non c'è, il secondo, quando viene praticato è quasi un elemento di confusione nel disordine che le scomposte reazioni degli inquisiti provoca, fino a remissione politica. Furono i socialisti, insieme ai liberali, ad introdurre il divorzio in italia e la facoltà di abortire, non rendendo cioè disperante l'esistenza di ragazze disagiate e senza argini familiari e ambientali. Fino a quel capolavoro dimenticato e desueto che è stata la legge 300 del 1975, cioè lo Statuto dei diritti dei lavoratori. Le due chiese e i loro numerosi fedeli lo hanno schiacciato e consumato, mentre in Europa si attestava e si attesta come l'opzione democratica incontrastata ai conservatori tradizionali e civili, proprio come i nostri. Per queste ragioni, il diavolo che ha preso forma nella manifestazione della volontà popolare non l'avrà vinta; l'ordine, questa volta europeo, regnerà sulle nostre spoglie. Come potrebbero, altrimenti, essere investiti, in Italia come in Grecia, di una politica di sacrifici per le classi subalterne coloro che ne sono stati gli artefici, anzichè i risanatori, negli ultimi trent'anni della storia nazionale? Le risposte, le ( nuove? ) formazioni politiche che si prefigurano, sul piano politico, sanno di dejà vu. Si ripropongono: il leader di un partito espulso dal Parlamento dagli elettori, Rifondazione comunista, insieme ad un ministro tecnico, tale Barca, una sorta di traghettatore, Landini che ha portato la FIOM alla firma del patto di esclusione per chi non rispetta gli accordi che non ha firmato, dopo tante ipocrite battaglie tutte d'immagine ( Pomigliano docet )e, infine, Sergio Cofferati, ex segretario della CGIL, ex commissario di Bologna per il partito, antesignano del prefetto Cancellieri, attualmente deputato europeo. Un inciucio dietro l'altro. E il Sud in tutto questo? Borbonicamente assente.

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