sabato 20 aprile 2013

Mediocri elitarismi.

La vicenda dei due attentatori di origine cecena, restati ai margini della società statunitense, tanto da non avere un amico americano, anche se, o forse proprio perché erano ottimi studenti e persone tenaci, sottolinea la vulnerabilità delle società multietniche, nelle quali la socievolezza è però esclusa. Si tratta di una riedizione, ideologicamente particolare e diversa, delle esclusioni di classe, prima d'ambiente e comportamentali, poi sociali e lavorative, spesso a prescindere dalle qualità se a queste non si coniuga una metamorfosi di atteggiamento e di recita. Soli, anzi isolati, elaborano in autonomia le proprie linee "politiche" e le gestiscono, fino all'autodistruzione, al suicidio rivendicativo, attraverso la guerriglia. Nel farlo attingono alle loro più intime risorse, culturali e religiose, nelle quali trovano sollievo, ordine e poi forza e determinazione per compiere gesti altrimenti irrazionali. Nel perseguire la loro unica e ultima rivincita sono stati supportati inconsapevolmente dalla liberalissima legislazione sulle armi che ha permesso loro di dotarsi di ogni tipo di ordigno o di esplosivo, disponibile per chiunque in quel libero mercato. La strumentalità più efficace l'hanno trovata a poco prezzo negli empori di quella civiltà che, altrimenti, li escludeva. Fin dal loro arrivo in America e, in particolare, in una città sofisticata, accademica, snobisticamente di sinistra come Boston, avrebbero sofferto di marginalità e si sarebbero presto convinti di non avere prospettive inclusive. Un gesto finale, sterile e vano, quindi, nel quale annullare se stessi, finalmente insieme ad altre povere e anonime vite, capitate lì per caso. Come le loro. In queste società, nelle quali si arriva per bisogno ed alle quali si è e ci si sente estranei anche se si comincia da piccoli a crescervi dentro, si avverte la casualità della proria condizione molto di più che nelle derelitte terre d'origine, dove cultura, sentimento e condizione erano uniformemente diffuse, tranne che rispetto a ristrette élites. In ambiente borghese, in carenza di quelle periferie diseredate nelle quali cercare, al netto della violenza esplicita, amicizia e compagnia, si perdono riferimenti e non si stringono legami con persone di compatibile psicologia. Si viene invece chiusi in un ghetto spopolato, in preda ai fantsmi della solitudine.

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