sabato 20 aprile 2013

La democrazia è morta.

Napolitano di nuovo al Quirinale, dopo un gioco di disequilibri ai quali, fin dall'incarico a Monti, aveva lui stesso contribuito. Ha accettato, ha detto di non potersi sottrarre, dopo aver ottenuto ampie assicurazioni da tutti i partiti, tranne SEL e i Grillini. L'altra volta fu eletto con maggioranza semplice ed il voto del solo centro-sinistra. Il vecchio si consolida e Napolitano ne è l'interprete attraverso la sua natura di migliorista-Morfeo. Amato al Governo e in pool per la successione: il vecchio si consolida in prospettiva. Berlusconi è garantito e voterà per il "comunista". Renzi, con i suoi ormai inutili franchi tiratori, di storica impronta democristiana, come la sua, dice di essere felice. La democrazia è morta.

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