martedì 23 aprile 2013

Precipitati.

Due mesi senza governo e, dopo il ritorno al punto zero, una messa a punto fulminea. Ci può stare, dato che non si è fatto niente e si è semmai menato il can per l'aia. Governo di salvezza nazionale. Chi poteva guidarlo se non l'amorale consigliori di Craxi, il salvatore della lira, domani dell'euro. Che ne sarà di noi? Renzi era il candidato del PD e del PDL, ma, da buon democristiano, ha intuito la trappola e si è modestamente defilato, dopo aver tramato, d'accordo con D'Alema, per tutta la scorsa settimana. La Lega si è già rimangiata l'abiura verso il dottor sottile? Per stare al governo, nihil obstat, ci sarà tempo per ingarbugliare le cose e rimuovere il ricordo, ammesso che qualcuno se ne ricordi. Finito il comunismo, il PD si è sostituito alla peggiore DC, nell'uso immorale degli strumenti correntizi, per non parlare delle malversazioni finanziarie, per occultare le quali, il prossimo governo si adopererà, così come farà per evitare che i numerosi procesi di Berlusconi, ma anche di Gerozi, vadano a giudizio. Il governo del compromesso è anche il governo dei traditori, degli inquisiti e, sintetizzando, di tutti coloro che, moralmente impresentabili, sono lo specchio di una prevalente moralità (in)civile nazionale. Non si spiega altrimenti. Un governo di reddituari e di evasori arroccatissimi, invariabili, insensibili a qualsiasi corresponsabilità in qualsiasi cambiamento; un governo di finti oppositori, da sempre beneficiari di uan rendita di posizione, dalla quale tuonano verso masse e ammiccano ai signori, che, si e no, gli rivolgono una smorfia di "apprezzamento". Un terzo della società civile demonizzata e già sotto manipolazione, alla luce dell'autoappropriazione della virtù civica e dell'attribuzione di ogni malizia e malevolenza agli emergenti. La rabbia verso la Rete viene allo scoperto e va di pari passo con la incivile intenzione di sacrificio di una intera popolazione, fatta di lavoratori, privi di ogni "appartenenza" e per questo da impoverire, indebolire e accusare del male che, soli, subiscono. Si comincia a demonizzare l'opposizione e la critica libera, altro che gli accordi, caro bisPresidente! Probabilmente, in queste ore, si stanno dettagliando anche gli incarichi dei sacerdoti dell'austerità, che già Enrico Berlinguer, che con la sua funeraria e tabagistica mutria, impetrava come costume eterno, come nei Paesi socialisti, nei quali si era realizzata l'eguaglainza, l'unica non irrisoria: quella in basso. Più volte ho parlato del costume ipocrita e mellifuo, ancorché clientelare dei cattolici; che dire della prepotenza intimidatoria degli ex comunisti, Napolitano in testa? Così è, così dev'essere, così sarà, come l'Entita superiore, in questo caso l'Unione europea, ci impone. Oltretutto, ai poveracci che li hanno sempre votati, sperando in un miglioramento della propria condizione, non viene data neppure la ben magra soddisfazione di veder ridimensionati coloro che li hanno sempre sfruttati. Si deve governare insieme, quindi Voi e non noi che siamo i garanti, dovrete continuare a sottomettervi, come siete abituati a fare da generazioni. Tra un po', non richiesti, anche i sindacati suggelleranno l'imposizione e la definiranno un principio. E' una disfatta morale, nè la prima né l'ultima nelle breve storia di questo mal assortito Paese.

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