martedì 1 marzo 2016

Indesiderati dispersi di tutto il mondo, unitevi!

A Calais stanno smantellando la bidonville dei migranti che vorrebbero passare in Inghilterra, dove, probabilmente, hanno dei parenti residenti o dei compari di etnia. Ma l'Inghilterra, in queste forme massive, non li vuole. I francesi li sistemeranno, per ora, in roulotttes; meglio delle baracche, ma i transitanti temono che possano diventare le loro dimore definitive. Rinascono le baracche, che erano state smantellate sessant'anni fa in quel di Roma, capitale minore d'Italia, a quei tempi con meno abitanti di Milano. Oggi la sopravanza di almeno un milione di abitanti, attratti non dall'industria, né dal lavoro, ma dagli impieghi burocratici, in ricongiungimento regionale che fa sì che siano di più i molisani e gli abruzzesi di Roma di quelli indigeni. Quindi, le migrazioni interne, su basi familiari o etniche non sono un fenomeno esotico; ci sono già state. Quanti sono, ad esempio i calabresi in Emilia-Romagna? Le solidarietà. Le conoscenze e le amicizie, a tacer d'altro, costituiscono un richiamo e una rete di solidarietà che si mantiene e si amalgama con parte della società locale, mantenendo una forte accentuazione originaria. Che attività possono svolgere quattrocento avvocati calabresi presso il Foro di Bologna? Nel contempo, in Francia, dietro mandato ONU-NATO ( leggasi americani )sta per riportarsi sullo scenario libico, dal quale ha già rimosso e fatto uccidere Gheddafi, insieme a qualche inglese e - udite, udite! - sotto la direzione strategica di un Generale italiano. Le nostre truppe che si limiterebbero a custodire le pipelines, i pozzi d'estrazione, il limes petrolifero, non si acquartiererebbero sul territorio, ma questa ennesima manfrina: ci sono ma non ci sono, non ci varrà più l'immunità terroristica. Francesi, Inglesi e nord americani, pur minoritari numericamente rispetto ai due principali partners, andranno invece a fondo nella riconquista di tutti i pozzi petroliferi, in buona parte in mano all'ISIS. Ci sarà anche l'Egitto, le cui forze armate sono finanziate direttamente dagli Stati Uniti e che, per questo, saranno la guardia armata degli interessi petroliferi ripristinati - temporaneamente - dopo la soppressione o l'emarginazione dell'ISIS. Questo la dice lunga sulla possibilità di rendere giustizia al nostro martoriato connazionale Regeni, alleati come siamo di quel regime. La coalizione europea, in ambito NATO, dovrebbe poi puntellare un Governo "unitario" o di larga coalizione - come da noi - in una Libia "normalizzata" ma ancora molto pericolosa, come l'Iraq. L'Italia torna in Libia, in fondo si era riavvicinata recentemente, attraverso "gli amorosi sensi", rivelatisi traditori, fra Berlusconi e Gheddafi, a cui baciò la mano. Bisognerebbe riesaminare la storia moderna attravesro gli occhiali dell'analisi empirica, strategica e degli interessi, prima in chiave nazionalistica e tardivamente imitativa del colonialismo delle potenze "demoplutocratiche", di cui siamo ora alleati e durante la quale non fummo neppure in grado di scoprire la presenza del petrolio, impegnati come eravamo nella repressione sanguinosissima della resistenza beduina. Comunque,a Calais, la bidonville si sta trasferendo. E a Ventimiglia? I "frontalieri" sono ancora all'addiaccio, sugli scogli, in attesa di passare in Francia ( che non li vuole ) per poi cercare di proseguire per l'Inghilterra, che,a sua volta, non li vuole? Indesiderati di tutto il mondo, unitevi!

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti