martedì 15 marzo 2016

Le insidie dell'ecosistema.

Sono stato anch'io affascinato dalle potenzialità della tecnologia informatica e lo sono tutt'ora, ma il suo uso troppo adattabile rispetto agli scopi potenzialmente liberatori, regredendo secondo le intenzioni malevole di un "Grande fratello", comincia, tardivamente, a farmeli detestare. La tecnologia informatica ha assunto ormai i caratteri di una vigilanza a distanza sui nostri comportamenti che, una volta, erano demandati alla coscienza e, per chi ci credeva, all'occhio di Dio; oggi, per chi ci crede e anche per chi non ci crede, è diventata lo strumento, spesso impreciso, sospettoso e insinuatore, del fisco avido di recuperare decenni di condivise dilapidazioni, del demando - soprattutto amministrativo - del lavoro all'utente, sulla base di lacunose e ambigue indicazioni che si vorrebbero sostitute di una competenza nelle diverse materie, ad esempio. Il numero delle password di accesso necessita di un'agenda.. cartacea perché possano essere utilizzate, l'insidioso, al limite della truffaldinità, anche se sempre un passo indietro, incedere delle illusioni e delle fantasticherie finanziarie travolge ogni confine e diventa spesso difficile, a sera, discernere le poche cose utili e sollecitate dalla indistinta congerie di informazioni non richieste e di approcci fastidiosi. La degenerazione informatica si incrementa, alimentata dalla gratuità della pubblicità capziosa, coarta le intelligenze in evoluzione alla mera ripetitività ed alla stupefazione per le circonlocuzioni delle potenzialità carpite o scambiate e fa sentire prematuramente inadeguati alla circolazione nel dedalo delle autostrade o viottoli telematici, bypassando i contenuti semplici dei problemi che si cerca di affrontare e risolvere attraverso strumenti artatamente complicati. Lo stesso uso della lingua inglese diventa una necessità, una bussola e un timone di navigazione. Non me ne scandalizzo, ma la cultura e, soprattutto, la critica, sono un'altra cosa. Ma di questo, evidentemente ma non dichiarativamente, non ci si dovrà più preoccupare e, considerando che le efferratezze correnti e storiche attuali non sono veicolate - almeno in occidente - dai miti religiosi o ideologici, ma dalla fredda logica di semi linguaggi nemerici, c'è da stare in campana, almeno per noi "seguaci del Libro", perchè potremmo fare bruttissime esperienze.

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