lunedì 21 marzo 2016

Gesti romantici e sentimentali alla base dei comportamenti contro la prepotenza volgare. La nuova dicotomia fra le persone.

Per le vie de La Avana vecchia, la famiglia Obama ci sta bene, non perché segna una fragile riappacificazione e la fine - forse provvisoria - dell'embargo, che ha trasformato Cuba in un museo decadente, eppure affascinante con le sue automobili d'epoca funzionanti e gli scorci sbrecciati d'architettura coloniale che la fotografia restituisce alla sua splendida origine, mentre dal vivo rivela tutta la sua trascuratezza ed abbandono. Gli Obama ci stanno bene non in quanto famiglia presidenziale statunitense ( ce lo vedete un Donald Trump o un Bush senior o junior in un simile contesto? ), ci stanno bene in quanto neri, di quella negritudine che il giovane radicale Fidel Castro liberò dal pregiudizio di Fulgencio Batista, ma anche da quello dei ricchi nord americani, razzisti e conservatori. Obama conclude il suo ultimo mandato con un riconoscimento a quanto di buono il castrismo ha rappresentato per l'isola caraibica e accantona quanto di male, necessariamente, ha comportato per mantenere l'ordine all'interno ( l'ordine attraverso l'istruzione e col supporto dell'allegria ) e quanto strumentalmente per mantenere il necessario supporto sovietico quando c'era. L'invadenza finanziaria degli Stati Uniti richiederà a Cuba una nuova e più difficile resistenza per il futuro e il sentimento del Presidente di colore potrà rivelarsi come un romantico indebolimento di un'autonomia sempre più difficile, ma possibile finché il gusto del vivere non sarà di nuovo mercificato. "Truth" è uno dei tanti film sul gironalismo "liberale" americano. L'ho visto ieri, è documentaristico con la solita caduta "nell'etica" che fu alla base della ripresa statunitense dopo l'attacco a sorpresa dei giapponesi, questa volta a rendere etica una sconfitta, che resta, in questo caso, di fronte al potere, per compromissioni morali dell'ultimo tristo presidente repubblicano, che da noi sarebebro state nelle facoltà di un qualsiasi sottufficiale. Eppure, in america avrebbero potuto compromettere la sua rielezione, a tutela della sua compagnia petrolifera, di quella del suo vice e della diversamente nera segrateria di stato. Quel che conta è che si continui a combattere e a denunciare, senza guardre in faccia a nessuno e a nessuno dei suoi sporchi o meno sporchi o diversamente sporchi interessi, Quel che conta non è dunque il potere, ma che sia svergognato senza remore contro ogni cortigianeria che lo rende possibile. Oggi è stata una giornata volgare: scampanellii, osti e valletti, fastidosi rumori di fondo, macchinette vocali e cinetiche, deviazioni operative e contesa implicita a chi ne scampa qualcuna. La volgarità della vita incafonita dal mercato, ci assedia e cerca di attanagliarci. Poi la pena quotidiana finisce, tranne che per qualche masochista che spera in un obolo per questo e che invidia anche solo la possibilità che uno di quei quattro soldi possa finire, per legato, a un estraneo.

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