domenica 27 marzo 2016

La resistenza al cambiamento.

Il massacro sistemico delle comunità cristiane, dove sopravvivono in un mare islamico, è da ascriversi, non solo all'identificazione di questa professione di fede con l'influenza delle potenze occidentali, ma a una determinazione suicida a difendersi dall'invasione finanziaria mondiale ed alla chiamata in causa da aprte di costumi alieni, per scopi potenziali solo servili e strumentali. I "martiri" non sanno che l'occidente è in gran parte scristianizzato, ma non possono concepire una competizione se non in termini fideistici e, per questo, fanno ancora riferimento alle crociate, che uno scopo geo politico e geo religioso lo ebbero, eccome, ma i cui epigoni, oggi, non hanno internazionalmente potere alcuno, tanto è vero che invocano la fratellanza anche verso coloro che li uccidono, non tanto per suicida pietà cristiana, quanto per ininfluenza politica. La chiusura integralista di intere nazioni che, fino ad ora e per la dura disciplina di regimi dittatoriali laici, erano rimasti pluralisti sul piano religioso, purché non fosse invasivo, ha ormai cancellato. tranne forse in una qualche dimensione catacombale, la presenza di comunità cristiane in luoghi di antichissimi insediamento, dove erano sopravvissuti in condizioni di modesta minoranza, ma culturalmente significativa. la pulizia etnica, già conosciuta altrove, si manifesta incontrastata adesso. Dopo il Ruanda, la ex Jugoslavia, il genocidio internazionale dei cristiani è l'ultimo dei crimini, non contro un'umanità indifferente, ma contro persone in carne ed ossa, fino a che non vengono ridotte a brandelli, materiali o morali. La rivincita islamica si è portata da tempo nel recinto europeo e si è focalizzata su tutte le potenze intervenute, negli ultimi anni, contro paesi e interessi artatamente rappresentati da quella cultura, utilizzandola per un'opera di proselitismo suicida altrimenti impossibile. La Francia, in particolare, con il suo trombonismo neo coloniale, ha compromesso la sua pace interna e quella del Belgio confinante. In precedenza, le guerre petrolifere del petroliere-presidente Ge4rge W, Bush, hanno dato origine alla migrazione verso ovest e, soprattutto, sud ovest, di intere popolazioni, che la guerra di posizione in Siria non ha fatto che aumentare. Milioni di credenti sono "ad portas" e chi di loro non coltiva, in cuor suo, nessuna fede, è chiamato all'identificazione dallo stato di segregazione ed umiliazione nel quale è tenuto. Quel mondo violentato ha trovato nel rifiuto aprioristico del cambiamento la sua ragione di conservazione, così come, per paradosso, i piccoli interessi di nicchia, pur collegati, ma in posizione minore, ai giganti del sistema volatile dei soldi, hanno da tempo chiuso porte, finestre e forzieri, per facciata in Italia, per sostanziale mantenimento all'estero, al vento omologatore.

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