mercoledì 30 marzo 2016

E' arrivato il presidente..in barca.

Fayez Al Sarraj, chi è costui? Un corpulento sconosciuto nominato dalle Nazioni Unite Capo di un governo di larghe intese o di unità nazionale in Libia e già circondato, al suo arrivo via mare, dagli scoppiettii delle milizie che stavano osservando una tregua di posizione. Ma l'investiture artificiale è avvenuta e il burattino Al Sarraj servirà solo a rendere formalmente "giustificata", ma non meno ridicola, l'entrata in guerra di un contingente multinazionale. L'Italia, dopo aver preso atto della nomina, nella quale non ha avuto nessuna possibilità di dire la sua, coinvolgerà il parlamento e, ponendo la fiducia, guiderà i movimenti delle truppe sul terreno ma conterà come il due di briscola nella partita per il controllo del ricchissimo paese petrolifero. Il terrorismo di risposta sarà scontato e, "colpendo al cuore l'europa", renderà ancora più suicida la politica di un altro governo fantoccio - il nostro - sullo scenario ex coloniale che aveva trovato una composizione anti immigrati con l'accordo fra Gheddafi e Berlusconi. Il governicchio renziano si troverà coinvolto in situazioni più grandi di lui, ma le conseguenze non saranno, come è stato finora, solo per il popolo bove ed esautorato, ma si riverbereranno su di lui e sui suoi ministri, la cui permanenza la potere si farà sempre di più strumentale ad un colonialismo endogeno al fronte occidentale ed all'unione europea. Si è realizzata dunque, nella forma più improvvisa e sfacciata, la precondizione richiesta dal nostro primo ministro senza il sostegno popolare, per invischiarsi nell'enorme scatolone di sabbia, poco popolato ma diviso fra le tribù regionali, che hanno già lottizzato la loro influenza energetica e che sono pronte a coalizzarsi contro gli espropriatori, per poi tornare a fare i conti fra di loro. L'Egitto, che ha interessi in concorrenza,almeno con i paesi più deboli della costituenda coalizione, ci ha già ammoniti a non cadere nell'ennesimo ginepraio, come in Etiopia, dove uscimmo sbertucciati e malfamati. Almeno in questo caso, sarebbe auspicabile cedergli il passo, continuando ad attaccarlo giustamente per la barbara uccisione di un nostro studente accreditato, ma..una balla tira l'altra, dubito che sarà così.

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