lunedì 9 settembre 2013

Prospettive per i posteri.

Quando il pampa-papa afferma che ci stiamo addentrando verso la terza guerra mondiale, non scruta all'interno dei misteri, di Fatima o di altra fonte, ma da gesuita che di politica ne sa tanta, denuncia, non esplicitamente, che stiamo procedendo, noi occidentali, su di un sentiero di guerre progressive: ora la Siria, dopo l'Iraq e la Libia, domani l'Iran e poi la Cina, l'unica superpotenza in divenire, in grado, se lo volesse, di strozzare l'economia statunitense di cui detiene il debito e ridurre all'impotenza i patetici partners europei, già in contraddizione con la moneta unica. Per mantenere un'egemonia franante, gli Stati Uniti dovranno disgregare la Cina, ricca e non povera come l'ultima Unione sovietica e tenuta saldamente insieme da un conservatosi partito comunista. La logica dell'imperialismo, anche di quello di ridotta, è bellicistica, le armi atomiche, che anche la Cina possiede, sono fortemente condizionanti per tutto il mondo che ne è privo, ma la contesa si giocherà sui tavoli verdi della finanza, sui quali gli americani hanno molte probabilità di venire sconfitti. Per questo procedono di guerra in guerra, affiancati dagli Inglesi ( ma nella fattispecie attuale, c'è stato un netto rifiuto della Camera dei Comuni ), ora dai Francesi, in posizione strumentale e vicaria dagli Italiani. I costi delle guerre inducono ad una sdrucciolevole resistenza i paesi indebitati, fra cui l'Italia. Per noi, alla fine dei giochi, un cambio di schieramento, un'alleanza con la Cina, un cambiamento di regime, con sempre gli stessi capitalisti a menare la danza, è possibile. Come si schiererà o semplicemente si pronuncerà la Chiesa cattolica, da chi sarà diretta? La Germania di nuovo leader nell'Europa continentale in funzione del debito con cui terrà subordinati i numerosi popoli insolventi, con chi stringerà alleanze? Ma questo non sembra interessare all'Impero statunitense, troppo dispersivi e particolaristici ne sono i connotati, mentre sembra incamminato verso le prossime, decisive battaglie.

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