domenica 8 settembre 2013

Pochi..ma buoni. L'ambaradan delle contraddizioni e di ciò che le rende possibili.

Credetemi, amici miei, in un solo semestre di un anno recessivo, abbiamo incamerato 71 mln di utili e c'è da giurarci che per la fine dell'anno la performance sarà incrementata rispetto all'atteso 142, per poi ricominciare ad anno nuovo, a maggior gloria dell'azionista e di Adolfo che nel manifesto di incensazione posa come un bravo scolaro appena diplomatosi: bello, modesto, affaticato ma lieto. I discendenti azionisti degli agrari, assenteisti e reddituari, erano già stati rassicurati in sede di assemblea di bilancio circa la resa dei loro investimenti da una ultraventennale dirigenza, inamovibile e fiduciaria. Il risultato ante mercato è stato ottenuto nonostante un incremento del costo del personale ( pur tenuto sotto strettissimo controllo, nel numero e fin anche nei singoli atti ) del 3,1%, tramite l'incremento degli impieghi con doppia profilassi, o in esclusivo ambito finanziario, attraverso il quale si sono consolidati i legami fra clienti ( sempre gli stessi ), azionisti, Ghota e ghotino aziendale. Lo stremato, ma felice, Adolfo promette ai suoi azionisti: "nonostante la nostra sventurata appartenenza ad un ambiente domestico rispetto al quale ci sforzeremo di rimanere estranei, cresceremo ancora per Voi, pigri percettori di dividendi, calpesteremo ancora i malcapitati al Vostro servizio, ormai ridotti ai minimi termini, scacceremo, prima o poi, con le buone o con dei pretesti, tutti coloro che non assimilano il Vostro stile padronale, antecedente ad ogni degenerazione normativa, che adatteremo ai Vostri protocolli". Che cosa si fa, quindi, nello tsunami finanziario globale e nell'Italia in crisi di cui tanto si amano, soprattutto, i suburbi? Si sta sotto vento, per non farsi scompigliare i capelli, si custodiscono nelle preistoriche cassette di sicurezza i ricordi più cari e le mazzette per ogni sorta di non segnalata spesa, per i consumi spiccioli evasivi dei più affezionati. Investe, il fortino, esponendosi in prima persona, rassicura i rentier facendoli partecipare alla sua patrimonializzazione: non li remunera ma li consolida. E' la seconda o la terza cassa dei depositanti che le affidano il loro peculio di riserva, con logica da cassettisti.Il desiderio di mimetizzarsi, trova nella mimetica entità la scenografia più appropriata, il timore maniacale di incappare in segnalazioni e controlli, rassicura gli occultatori, immersi nell'ottica nascosta di un riflesso. Col commercio sversatorio dondoliamo sull'altalena del commercio frivolo dei trucchi, dei costumi da bagno e delle calze, mentre un eroe dell'indebitamento non brilla più in tutto il suo splendore sui nostri tappeti d'Aladino: ha dovuto chiudere. Che cosa va offrendo secondo la sua concezione filosofica da accademia della Stoa o del peripatetismo, come frena le emorragie, come trasfonde il sangue nuovo portato da due vampiri, uno anziano e uno giovane col canino insanguinato nello stemma di famiglia, al cui arrivo un precedente vampiro, ormai sdentato, ha disceso lo stesso sentiero all'incontrario, cercando di riverberare un "prestigio" in via di ridimensionamento? Ma, soprattutto, come vengono impiegati questi soldi? Nel corporate, ci distinguiamo quali efficienti fattorini; concepiamo gli impieghi come emulsioni finanziarie nelle quali le obbligazioni domestiche la fanno da protagoniste. E' tutto oro quel che luce di autopropaganda? A giudicare dalle continue emissioni obbligazionarie, ci sarebbe da sospettarne.Che siano quasi sempre contestuali con incrementi periodici quadrimestrali dei ritmi produttivi, sembra confermare che la rinomata cucina produce budini, frullati e soufflées. Il sistema di inclusione capzioso in schemi meccanici e disumani, attesta il disprezzo per i lavoratori, come già fu per gli antichi braccianti. E' vero che nel parcheggio aziendale della dei nostri proprietari estetizzanti, i dipendenti che si recano al lavoro in macchina pagano il parcheggio, o si tratta di "cattiva informazione?" Che cosa fa quindi, a parte coltivare minuziosamente i suoi interessi? Nient'altro, senza rispettare nessuna norma contrattuale o legale, mistificandole sistematicamente senza incontrare nessuna opposizione, esponendosi solo a continue figuracce presso le commissioni per il lavoro, involuto in sua primitiva "fase anale", sadicamente autogratificante. P.S. A forza di rispondere al telefono, finisco per intercettare, involontariamente, illuminanti indicazioni operative ed organizzative. Sul far mediano del mattino, uno sconosciuto si informa: "sono Tal dei Tali, parlo con la prima linea? Si. Qual fortunata circostanza. Vi volevo avvisare che questo pomeriggio, si presenteranno il Geom. Talaltri e un suo assistente, per prendere visione delle superfici da moquettare lunedì mattina. Bene. La squadra degli operai sarà sul pezzo dalle ore 7 a.m. Alle 8,30 arriverò io per sovrintendere al fatto compiuto". Se il senso di orientamento non mi inganna, si tratta della solita, scontata presunzione che ci si mobiliti per assicurare l'eleganza e la confortevolezza degli ambienti d'accoglienza e non si consentano interferenze con l'operatività corrente, come per le riunioni dopo l'orario. Tutto gratuitamente, come al solito. Mi sono peritato di informare gli interessati, "affinché non si spaventassero per l'inopinata intrusione", che avremmo lasciato i volonterosi fuori dalla porta fino all'orario ufficiale d'ingresso, almeno noi della "prima linea".

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