domenica 8 settembre 2013

Intasamenti.

Il piccolo Mediterraneo non riesce più a contenere tutti i mezzi navali che vi affluiscono per prepararsi all'attacco alla Siria. Bene ha fatto il Papa, questa mattina, ad insinuare che le guerre abbiano lo scopo nascosto di smaltire gli arsenali per poi rimpolparli, secondo scansioni produttive e commerciali, che scandiscono le sempre più ravvicinate "rese dei conti", in aree già di per se critiche. Esistono, per altro, centinaia di conflitti che nessuno segue, illustra, per i quali le grandi testate giornalistiche e i network televisivi non impiegano cronisti e per le quali non si elaborano statistiche sui caduti per la libera informazione. Gli Stati Uniti hanno posizionato nel Mediterraneo anche sottomarini a propulsione nucleare che stanno depositando nella bagnarola le loro scorie, la Francia sta per mobilitare una portaerei, i Russi schierano una contro flotta e si riservano, a loro volta, l'invio di sottomarini nucleari, ma, in particolare, hanno portato in zona truppe da sbarco e missili per Assad. Anche la Cina, quatta quatta, ha attraversato il canale di Suez con una unità con centinaia di marines assalatatori a bordo, mentre altre non dichiarate unità navali sono in stato di mobilitazione. Bisognerà presto regolare il traffico in zona o le navi non riusciranno più a muoversi. Gli schieramenti sono palesi, gli scopi degli schieramenti, tutt'altro.

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