sabato 29 settembre 2012

Verminai. Vermicelli.

Dicunt, tradunt, dicevano i Romani, quelli buoni e, ancor oggi - sarà sempre così - mano a mano che i contorni pubblicitari degli eventi sfumano, prendono forma diverse, inaspettate ricostruzioni dei fatti che li rendono banalmente e terribilmente inteleggibili. Il dittatore libico, che si era portato a Sirte, nella parte meridionale, lealista, del suo Paese, per organizzarvi la controffensiva, sarebbe stato venduto dal Presidente siriano Assad ai Francesi, che erano alla testa del gruppo degli Stati "volonterosi" interventisti. Un declinante Sarkozy, avrebbe intravisto un'opportunità di rielezione e, in ogni caso, una possibilità di stabile e duraturo guadagno, da una defenestrazione violenta di Gheddafi, ad opera dei suoi oppositori cirenaici e delle forze francesi. Il piano, si diluì per il pronto affiancamento degli Inglesi, speranzosi di ritornare, per questa via, in Medio Oriente e degli Americani del nord, che le influenze regionali le vedono come il fumo negli occchi se possono essere per loro ostative o concorrenziali e limitarne l'influenza. Gli Italiani fornirono tutte le piste di decollo e di atterraggio che punteggiano verticalmente il nostro Paese; la cosiddetta portaerei del Mediterraneo. In Siria era già in corso la rivolta, il contagio delle certamente indotte "primavere arabe" e il suo dentista-Presidente doveva sapere che la sua contestazione intestina non si sarebbe apenta repentinamente, come era invece avvenuto per altri Paesi petroliferi filo-occidentali o strategicamte utili agli equilibri ed agli interessi delle potenze neo coloniali. Chiese, quindi ai Francesi, di appoggiare diplomaticamente la sua repressione dei moti e, in cambio, fornì ai Francesi il numero del telefono satellitare Iridium, unico strumento utile per comunicare a voce dal deserto, di Gheddafi, che fu quindi facilmente identificato. Il bombardamento del suo accampamento fu quasi immediato e altrettanto breve fu la caccia delle scalcinate milizie armate, teleguidata, fin nei tubi di cemento per condotte future nei quali si era nascosto e dove, raggiunto, il Rais, ridotto al rango di un pover uomo, fu sodomizzato con una mazza. Questa fu la causa dell'andatura burattinesca e della copiosa emorragia visibile lungo le gambe, sui pantaloni. Come un burattino fu agitato ancor vivo e subito dopo l'esecuzione a bruciapelo, i trogloditi festeggianti si fecero fotografare a fianco del suo cadavere, un ragazzo ostentò la pistola d'ora che gli era stata sottratta, tanto che, si sostenne, fosse stato proprio lui a finirlo, con quell'arma. Era stato invece un agente segreto francese, che, mischiato agli squadristi, li aveva condotti sul luogo che gli era stato segnalato e dove, nella confusione, aveva ucciso, secondo mandato, l'occasionale alleato del suo Paese, o meglio, di questo anziché di quel suo presidente. Sarkozy, infatti, era stato finanziato, per la sua vincente campagna elettorale, da Gheddafi stesso, per milioni di euro e, quando il suo sponsor aveva subodorato il voltafaccia, lo aveva minacciato di rendere pubblica la loro intesa recondita. I dittatori, gli uomini impresentabili vengono tacitati quasi sempre in questo modo, perché i savi, i volonterosi e gli onesti possano continuare a rappresentarsi in queste vesti. Così è anche per i rapporti con la mafia e con tutti i poteri reali di questo mondo. Per questo, la verità su quanto avvenne in quota, ad Ustica, non è rivelabile, anche se un Mig libico si schiantò effettivamente sulla Sila ( ne sono stati ritrovati i resti meccanici e del pilota ), quando i Mirage francesi cercarono di abbattere l'aereo personale di Gheddafi in transito. Volonterosi anche allora, con certi affidavit dei Cirenaici. In quell'occasione, il dittatore, avvertito dai Sovietici, riuscì a far deviare la rotta in tempo. Il più pulito, ha la rogna, si dice popolarmente. Potere, carpe diem e viva la muerte, continuano ad ispirare i comportamenti dei despoti locali, al massimo regionali, che conducono la loro vita pericolosa, fino all'ultimo miserabile esito, sintesi della loro vita. Basterebbe questo per farmi sperare che Assad faccia presto, per contrappasso analogico, la stessa fine, anche se noto che, nonostante tutte le sue nefandezze,anche storico-dinastiche, gli attentati, i tradimenti e le diserzioni, ancora regge il moccolo o, più probabilmente, qualcuno glielo regge. A farlo, potrebbe essere, per ora, proprio il meno indiziato. Mario Monti, dagli Stati Uniti dove gli è stato chiesto di farlo, ha tolto l'alibi ai partitucoli di casa nostra, li ha smascherati e reso grotteschi i loro giochi di apparenza, pur contraddetti dalle contese personali, dai trasformismi ricandidatori, dalla bulimia affaristica e appropriativa. E' pronto a ricandidarsi dopo le inutili e rituali elezioni. Non ne dubitava nessuno. Sono anni e anni che tutto congiura all'infausto risultato che sta prendendo corpo sotto i nostri occhi - perché più che di osservare e di commentare, non ci è dato -; fu, ripetutamente, Monti, Commissario europeo, come Romano Prodi ( entrambi candidati anche alla Presidenza della Repubblica ), come, con valentia, Emma Bonino, che, senza truppe camellate, non fu neanche Governatrice del Lazio, perché temuta, per la sua indipendenza, dai forchettoni del sottogoverno e dalle cliniche vaticane. Si cominciò con l'innaturale sistema maggioritario, utile solo alla semplificazione imitativa, utile agli affari gattopardeschi del neo capitalsimo italiano, quando tutti, dalla sera alla mattina, diventarono liberali e si coalizzarono per preservare i loro, reciprocamente sostenibili, interessi ed apparati. I trasformismi coinvolsero anche i gruppi bancari, soprattutto quelli che avevano fatto la - non sempre onorevole - storia d'Italia: due in particolare: Il Banco di Roma e la Banca Commerciale italiana, l'uno "cattolico", l'altra massonica a beneficio di una statica realtà finanziaria, pregna di capitali inutilizzati, il Credito italiano e il mondo legato alla Compagnia delle Opere, alla Cariplo e al Banco ambrosiano. La seconda Repubblica è durata poco meno di vent'anni, come il fascismo ( sono due cose diverse, ma la trama non si è interrotta ); la prima durò cinquant'anni e si trascinò nel travaglio di uno scempio giudiziario moralizzatore, dopo decenni di indifferenza,anche se tutti sapevano, se alcuni denunciavano. Mani pulite è stato il riassunto tardivo di cinquant'anni di cronaca investigativa de l'Espresso. ma c'era la guerra fredda, il più forte Partito comunista dell'occidente, ecc. Siamo finalmente liberi? Per esserlo bisogna essere autonomi e, per essere autonomi, bisogna essere severi e sapere, volere provvedere a se stessi. Non è il nostro caso e la convergenza di partiti e movimenti, in apparente conflitto verbale, sul programma del Governo Monti lo attesta: il copione è scritto, almeno per altri vent'anni, quali che siano gli interpreti. Lo sputtanamento puntuale della Lega e quello in corso a tutti i livelli locali, oltre a quello preventivo verso i nuovi movimenti, non hanno altro scopo che di cementare un regime nazionalistico, quanto sbreccato e particolaristico. Come sempre. In fondo, negli equilibri della Guerra fredda, anche Comunisti e Democristiani si reggevano la parte, avevano, per così dire, gli uni, bisogno degli altri. Il fascismo fu una convergenza, ottenuta con le cattive, su equilibri corporativi di vertice, ai quali dette la sua benedizione anche la Chiesa cattolica. Solo i disgraziati, i vessati, ne pagarono le conseguenze; alcuni degli oppositori e qualche militante del regime, si sono scambiati la casacca subito dopo la guerra, continuando a confliggere, ma senza abbandonare le protettive ridotte, mutando, casomai, colorazione. Facciamo i furbi, gli altri lo sanno e ci trattano di conseguenza. E noi, proprio perché "furbi", ne siamo compiaciuti e ci proponiamo di trar profitto dalla nostra desolante subordinazione. Si fanno, infatti, "primarie" e si costituiscono schieramenti contro il finto ritorno in campo di Berlusconi, per fingere di litigare, per prendere i voti e poi tornare a governare, alternativamente, secondo quell'agenda già scritta e convergentemente, ripetutamente votata.

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