sabato 15 settembre 2012

Schegge.

Il Papa, a Beirut, afferma che un credente non può dare la morte. Se è una dicotomia morale, va bene, ma se è una tesi storica, è contraddetta dal codice penale vaticano che abolì la pena di morte solo nel 1965. Mastro Titta fa parte dell'iconografia popolare romana; era il boia pontificio. La chiesa ha ucciso ed è stata diplomaticamente complice di assassini, invoca la pace, ma ha fomentato le guerre. Le masse musulmane, composte, come tutte le masse, da disoccupati, sottoccupati, provocatori e tanti disgraziati senza senso che vivono di espedienti, si sfogano contro i feticci dell'opulenza che li ha invasi per sfruttarne ancora di più le risorse, mai comunque rivendicate e messe a loro disposizione. Le autorità pubbliche lasciano fare: l'ordine che loro tutelano non è in pericolo e, ogni tanto, ai disperati è utile dare uno scopo ideale, se gridano a loro favore, cioè della propria servitù. Roberto Formigoni, il "casto" sopranumerario dell'Opus Dei aveva messo la Regione Lombardia al soldo della profittevolezza di privati, eclusivamente, e avrà ritenuto normale che questi si sdebitassero con il dominus pubblico, garantendogli costosissime vacanze private. Si fa, infatti, così, in affari, lo si fa ordinariamente. Non di rado, ai committenti, se lo richiedono, si pagano escort e, nei paesi sottosviluppati del mondo, si fa anche di peggio. Ma è, comunque, un costume privato, fra privati cointeressati. Mi chiedo, a volte, se si tratti di cinismo, egoismo, cecità o, soprattutto di ignoranza, se, cioè, un grand commis pubblico - soprattutto se di estrazione cattolica - non conosca le caratteristiche del suo ruolo e faccia riferimento solo ai suoi personali desideri, ritenendoli la giusta ricompensa per il suo successo, per la sua elezione. Giovanni Favia scopre la democrazia a suo uso e consumo. Presumo che non ci fosse neppure all'atto della sua elezione in Consiglio comunale. Favia, come molti dei primi affiancatori di Beppe Grillo, viene dal mondo dei media e, in particolare, della pubblicità. La sua attività, però, non si è mai estesa oltre l'ambito locale e i suoi introiti sono sempre stati precari, così come, precario e non stabile è il contratto che, in aspettativa pubblica, lo lega a una sconosciuta società. Qualche servizio fotografico, su di un set di amici, lo faceva anche la sua spigliata sorella, prevalentemente per la biancheria intima, divertendosi parecchio. Quando il fratello entrò in politica, declinò le offerte, giustificandosi proprio in questi termini. Ora, il Favia, al suo secondo ed ultimo mandato, scopre le strozzature democratiche del movimento e sta per fondare un nuovo partito, "con migliaia di adepti" nella cerchia dei suoi amici. Facile presumere che sarà l'unico eleggibile al Parlamento e che si adopererà per favorire i maccheggi della sua personale coorte. Provincialismo emiliano. Conosco anche una banca che fa così. Matteo Renzi ha lasciato, senza dimettersi, Firenze e vaga per l'Italia da ieri, sopra un camper. Il grullo - ne ha l'aspetto - aspira a succedere, rottamandoli, agli occupanti delle strutture direttive di ogni faglia in smottamento di qualsivoglia movimento o partito. Sfrutta cioè lo spappolamento, ora più denso, ora più liquido, di una politica improvvisata a tutela degli sdrucciolevoli interessi economici e del sentore di qualche attenzione verso una galassia lavorativa, non più classe, non più identitaria. Probabilmente, lo ha intuito e, come tutti gli improvvisatori cerca di trar profitto, per un periodo congruo, dalle sue sceneggiate, non popolari, ma plebee. In italia, accade un po' troppo spesso perché non riveli la labilità del nostro costume civico. Tutto è affidato al caso, anche per questi giocatori d'azzardo. Anche Mussolini, secondo me, è da annoverare fra di loro; forse, la combinazione di eventi fu, per lui, ingestibile e il recupero, impossibile. Purtroppo, di Renzi, Casini, Grillo, Di Pietro, Occhetto e Berlusconi capitani di ventura con truppe reclutate al loro passaggio nei luoghi - spesso quando erano ubriachi, nelle bettole - non abbiamo mai scarsità, così come di cospicua disponibilità sociale. Non siamo molto diversi dagli islamici incazzati

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