venerdì 7 settembre 2012

Affinità.

In Grecia la crisi ha i suoi effetti più gravi nelle farmacie e negli ospedali. Si è sull'orlo di una crisi umanitaria. Medici e pazienti - in occasione della nuova visita nel Paese dei funzionari della troika (Ue, Bce, Fmi) incaricati di valutare l'attuazione delle misure per la riduzione del deficit - hanno fatto fronte comune e siglato un documento disperato. A mettere nero su bianco la grave condizione del settore: l'Ordine dei medici, i sindacati di categoria, le associazioni del commercio e quelle dei pensionati. Il documento ricorda che anche i farmacisti, non vengono rimborsati ormai da mesi dalle casse di assicurazione malattia (con un credito che supera 1 miliardo di euro e 300 milioni). Gli stessi dunque rifiutano di dispensare gratuitamente i farmaci rimborsabili. Gli esperti greci del settore stimano che un terzo dei cittadini è privato di qualsiasi copertura sanitaria a causa della situazione economica del Paese che pesa particolarmente sull'assistenza, già deprivata da un lungo periodo di ristrettezze. Dal 2009, infatti, le risorse della sanità sono state tagliate del 25%, e' stato cancellato il servizio sanitario universale e gratuito, e si sono susseguiti tagli. E ora sono in programma nuovi sacrifici, necessari per rispettare le richieste dei creditori internazionali. Il terzo della popolazione senza assistenza sanitaria, va riferito al terzo che ne dovrebbe fruire per età ed infermità, non alla parte più giovane e sana che non ne ha per ora necessità. Un terzo senza alcuna forma di "assicurazione" sanitaria, la stessa percentuale che ne è ancora priva negli Stati Uniti, anche dopo la timida e contrastata riforma di Obama, nel Paese, cioè, che pur essendo sul piano formale una grande democrazia è sul piano sostanziale subordinata alle sperequazioni, fin anche sulla vita, che caratterizzano proprio le entità cardine ed emblema, di un sistema economico monco ed ingiusto. Sarà per caso?

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