giovedì 13 settembre 2012

Frammenti

Il premier tecnico, Mario Monti, dopo aver cassato l'art. 18, concedendo una gattopardesca e molto cattolica, riforma della controriforma, per consentire al PD di votarla, si è finalmente scagliato contro tutta la Legge 300 del 1970, che, invece, è una pietra miliare del diritto del lavoro, in quanto portò nelle fabbriche, più che negli uffici, il senso giuridco della dignità del cittadino lavoratore. Che, poi, il Cipputi, ma anche e, forse, soprattutto, il Signor Rossi, nobilitato dal senso giacobino della Riforma, se ne sia approfittato, è vero. Ma il testo non cambiò le condizioni meccaniche di sfruttamento connesse alla produzione industriale, né attenuò le gerarchie di fatto, basate sull'abuso, fra i lavoratori stessi. Ogni caratteristica privata, fosse familiare, sociale o personale, veniva enfatizzata nelle linee di montaggio, anche in senso metaforico, per mantenere il salario e diluire la fatica, l'umiliazione e la pena, perché questi sono stati e sono gli elementi immanenti di ogni organizzazione di produzione e sfruttamento, aggravatl dalla contesa miserabile, moralmente, fra poveri. Ma sostenere che vada abolito perché non consono alle esigenze di profitto di qualche Emiro, di qualche Maraja indiano o di qualche imprenditore cinese, tanto privi di conoscenze tecnologiche e di pratica lavorativa, quanto ricchi di soldi - proprio di quei dollari con cui si pagano le transazioni internazionali e con i quali l'Occidente si sta impiccando, secondo la tardiva e non apprezzabile ( quanto agli esiti ) analisi di Marx ( perché non sarà il comunismo a succedergli, perché i poveri alle loro catene sono affezionati, perché, infine, sempre i poveri non erediteranno mai la terra )è un'aberrazione culturale e morale. L'appiattimento produttivo, commerciale, estetico e morale, che il consumismo low cost ha prodotto - riproducendo i consumi esornativi d'élite, almeno economica - non può che comportare un corollario di nuovo servaggio, liberalmente abbandonato a se stesso. Gli Americani del nord sono un mix di cinismo, di violenza, di ingenuità e di arroganza. I loro stessi rapporti sono regolati, si fa per dire, da un diritto consuetudinario, la cosiddetta common law, in base alla quale, una giuria popolare, di questo anziché di quello Stato dell'Unione, può deliberare di non perseguire un imputato, sulla base di un sentire sociale e ambientale, impedendo al giudice togato, che, fra l'altro, è elettivo e quindi spesso incline a proseguire la sua carriera in politica ( non diversamente dai nostri, a dire il vero )di applicare i codici alle fattispecie. Dopo la celebrazione dell'11 Settembre, il giorno dopo, da parte di Al Quaeda libica, silente e dormiente, prima, come in Iraq, Obama e la cornuta Illary Rodha Clinton, non hanno saputo far altro che promettere giustizia per l'omicidio del loro ambasciatore, uno yankee bianchissimo, con un sorrisone da elettrauto, risultato piuttosto in tinta sui social network dopo essere stato cotto nella sua jeep, insieme a due marines. I marines, esperti nelle eliminazioni mirate, diventeranno duecento e cercheranno di limitare le azioni dei miliziani islamisti, che si valgono della collaborazione effettiva o omissiva della popolazione, che certo non può aver apprezzato, né può apprezzare, la presenza di invasori in armi, venuti da un altro continente, non come migranti in cerca di lavoro, ma come predoni di risorse geologiche. La scarpata ( mancata ) di un giornalista iracheno di fattezze e aspetto molto più civile ed evoluto, rispetto al grossolano Presidente Bush, è emblematica del comune sentire arabo verso questi alieni democratizzatori. Fu espresso solo in termini più moderati. La campagna elettorale incombe e si devono irregimentare i minoritari elettori d'opinione, mentre per le salmerie rappresentative degli interessi costituiti, ci sarà tutto il quadriennio successivo. Il Viminale, retto dall'ex Commissario al Teatro Bellini di Catania, al Comune di Bologna e al Comune di Parma, dopo aver fatto arrestare, senza che risultassero prove specifiche a loro carico, i componenti di alcuni nuclei anarchici, in seguito al ferimento di un dirigente industriale a Genova, ha comunicato, senza dettagliarlo, di avere apprestato un piano di contenimento e di repressione dei "torbidi" che la provocatrice Ministro Fornero aveva facilmente preconizzato fin dall'inizio delle sue vacanze liguri e che hanno conosciuto la loro prima espressione nello scontro romano fra trecento operai-attivisti dell'Alcoa, in procinto, a Natale, di finire in una grotta e settecento poliziotti mobilitati. La deindustrializzaizone italiana, che ha già provocato riduzioni sanguinose di personale per mantenere finanziariamente aperte molte fabbriche, ma che vedrà certamente chiusure entro la primavera prossima, inquieta il Governo e la sua Ministra baritonale, non per la miseria che conosceranno quelle famiglie, ma perché la legittima incazzatura conseguente non spaventi i mercati, così come spaventò, negli anni venti del secolo scorso, la pavida borghesia italiana, gli avidi agrari e i timorati timorosi. Talune espressioni contenute nell'intervista di Rigor Mortis cominciano a esplicitare - per chi non l'avesse ancora capito, che le cessioni di sovranità, sinergiche e coordinate ( fatti salvi i rapporti di forza e di ricchezza )costituiranno il processo costruttivo, predeterminato, di una entità che non sarà ancora politica, che non sarà equilibratamente economica, ma, apolitica e squilibrata, che dovrà mettere in condizione i Soci fondatori della costruenda società di agire indisturbati. Che nessuno, quindi, si azzardi a contraddirne la sorridente ( da squali ) evoluzione. Chi meglio del Prefetto Cancellieri. ministro tecnico di polizia, che minacciò gli orchestrali del Teatro comunale di Bologna, in sciopero: "non sfidatemi!"? Forse il Sindaco Cofferati che riuscì a farsi condannare per comportamento antisindacale. Sarà questa la coesione chiesta da Monti ai sindacati pochi mesi dopo averli estromessi, per sempre, disse, da qualsiasi forma di concertazione? Mala tempora currunt, quando si coprono, da parte di tutti, le carte per scoprirle a cose fatte e minacciando i generosi oppositori dell'Ideale, a cose (mal) fatte.

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