giovedì 6 settembre 2012

Crescita.

Durante l'ultimo fine settimana, piloti, assistenti di volo e personale di terra dell'aeroporto di Francoforte hanno scioperato e, con fredda determinazione teutonica, hanno provocato il bivacco sopra sedili e pavimenti degli aspiranti ad occupare i loro posti sui quattrocento voli cancellati. Se fosse successo in Italia, i moralisti di regime avrebbero gridato alla sciatteria ed all'irresponsabilità sindacale - quella autonoma, ovviamente - e avrebbero sottolineato la nostra distanza dai comportamenti virtuosi ed efficienti degli altri. Il fatto è stato che, per la prima volta, in Germania, anche i lavoratori di questo settore, obiettivamente privilegiato, hanno sentito l'esigenza di protestare per la contrazione dei loro redditi, causata dalla politica di cesoia di ogni onere scalabile, in un'economia distributiva sempre più d'accattonaggio. In Olanda, piccolo Paese sotto il livello del mare con una tradizione intaccata di autentico Stato sociale ( non quello, solo verbale e, casomai clientelare di casa nostra )fra una settimana si vota e la destra che ha governato negli ultimi cinque anni rischia seriamente di essere rimandata all'opposizione, in base ad una semplice, duplice equazione: per fare i primi della classe, il welfare è stato tagliato del solo 3%, ma per gli Olandesi, pare che sia stato troppo. Il modesto ridimensionamento è stato originato dalla stessa esigenza di primato della Germania che si sta per tradurre in un'altra decurtazione per comprare, tramite la BCE, il debito dei paesi mediterranei, che si autoalimenta keynesianamente. Paradossalmente, ma solo in apparenza, perché gli Olandesi possono permetterselo, è proprio a Keynes che i redivivi socialdemocratici si ispirano, ma solo per rialimentare il loro benessere che tanta rilassatezza, anche di costumi, ha loro consentito per tutta la seconda metà del secolo scorso e per i primi anni di quello in corso. Per nulla al mondo vogliono condividere la sorte degli Stati economicamente e culturalmente duali, in gran parte in mano alla criminalità. La Lega maroniana parla apertamente e a ruota libera di due entità monetarie: il centro e il nord nell'euro, il sud con una sua moneta, abbandonato al sottosviluppo, che non coinvolgerebbe la mafia, che ha colonizzato e inquinato anche le aree produttive, sostituendosi, in qualità di finanziatrice industriale alle banche taccagne e pavide. Lo scenario è tutt'altro che peregrino e Maroni cerca di non farsi sfuggire la probabile Europa delle regioni o meglio delle arre economiche, che si prospetta e che rischia di realizzarsi in barba ai predicatori scordati e tangentari che hanno rivisitato, in zone tradizionalmente, bianche, l'assistenzialismo della Balena bianca democristiana ( quella che ti mandava in pensione con quindici anni, sei mesi e un girono di lavoro e a causa della quale, ora non ci andiamo più )trasformandolo nel federalismo fiscale, quello per cui il reddito prodotto, anche proveniente da attività svolte da "residenti" operanti in altre regioni, va obbligatoriamente reinvestito sul territorio di origine o di domicilio ed i cui beni, di qualsiasi genere, sono assoggettati ad un trattamento privilegiato ed accattivante, a consolidare l'orgoglio nordista, non di rado espresso in borborigmi gutturali e privi di qualsiasi dignità grammaticale e sintattica. I minatori del Sulcis risalgono in superficie perché hanno detto loro che a Natale nascerà un salvatore, quelli dell'Alcoa si ammalano a settanta metri da terra invocando un miraggio all'orizzonte, mentre quelli dell'ILVA di taranto invocano pane e tumori. Ormai i barconi dei profughi dalla fame cercano di attraccare solo per consumare un pasto. Certi mondi, come nei sette cerchi in cui si organizza la società delle scimmie antropomorfe del Borneo e anche i gironi dell'Inferno dantesco che riprendono la demonologia della Chiesa medievale, sono destinati a non conoscersi e a non interagire mai. Ma si dirà smepre il contrario e tanti spenderanno parole e pseudo ragionamenti in proposito per tutto il corso della loro vita. Ma, almeno, vorrà dire che sono riusciti a vivere.

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