domenica 15 gennaio 2017

Quando il sindacalismo è ancora possibile.

Nel 1991 l'Associazione nazionale magistrati disertò l'inaugurazione dell'anno giudiziario, presso la Cassazione, nel riccioluto, barocchissimo e ridondante Palazzo dei Marescialli, per non incontrarvi l'allora Presidente Cossiga, che attaccava i giudici un giorno si e l'ltro pure, mobilitando anche i carabinieri. Quest'anno l'A.N.M. non ci sarà, salvo ripensamenti dell'ultima ora, per ragioni squisitamente sindacali, ancora esercitabili in categorie forti, mentre i poveracci, al danno devono far seguire la beffa di discussioni su testi contrattuali offensivi, in base al collateralismo politico dei sindacati di ogni orientamento, quale che sia, con i governi pro tempore. L'anno dopo, era il 1992, cominciò "Mani pulite", che rottamò la prima repubblica e i suoi partiti storici - altro che Renzie - mentre, un attimo dopo, il comunismo tirava le cuoia. Questa è la differenza fra un sindacalismo autonomo - che le confederazioni definerebbero corporativo - e il tappetino popolare dei tribuni della plebe, destinati a non contar niente senza la tutela politica, con la quale, però, a non contare niente sono i lavoratori. In attesa di un'altra offensiva della magistratura, ce li dobbiamo tenere. Almeno ignoriamoli.

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