martedì 24 gennaio 2017

Il reazionario autodidatta.

Donald Trump è un reazionario, in parte nel solco della tradizione repubblicana, in parte "motu proprio". Nei suoi primi atti, studiati a tavolino, ha revocato il contributo statale ai comprensori sanitari che praticano l'aborto nei quartieri poveri delle metropoli statunitensi, in vastissime plaghe cioè, nelle quali l'incultura, la mancanza di educazione, la povertà alccolica e l'assenza di qualsiasi obiettivo perseguibile, rendono l'aborto un'estrema difesa contro una vita primordiale e irrazionale, nella quale i nuovi nati non hanno nessuna possibilità di emancipazione, neppur parziale e le loro genitrici non sono assolutamente in grado di farsene carico. Le genitrici, perché del genitore spesso non c'è traccia e, se ci fosse, sarebbe quasi sempre controproducente. Di norma, i repubblicani revocano quello che i democratici ripristinano. Come Berlusconi, Trump incontra, in simposi simil-confindustriali, i manager delle maggiori imprese e li ricatta perchè non decentrino la produzione, esce da accordi commerciali voncolanti d'area, fa attrito e forse "muro" contro i migranti, impone dazi alle merci scadenti e a basso prezzo provenienti dall'Asia e segnatamente dalla Cina e rilancia un'economia reale di cui si erano perse le tracce. Su quest'ultimo punto sono d'accordo. Non credo che l'Europa lo seguirà su questo cammino, almeno per ora, anche se un dazio sulle esportazioni cinesi, che hanno cancellato la piccola e media industria in Italia, in sincrono con il laccio al collo bancario, sarebbe da auspicare. Le lettere che gli imprenditori nazionali, non solo italiani, hanno indirizzato alle Commissioni di Bruxelles ed al Parlamento europeo, sono rimaste lettera morta, accompagnata da retorici inviti a rappresentare verbalmente, in loco, le proprie ignorate ragioni. Non credo che Trump mi potrà mai piacere, a meno che non si limiti alla materia economica, nella quale, per il momento, esprime la "revanche" dell'economia reale contro quella fantastica, fantasmatica e fuorviante della finanza, veicolo di globalismo, anche migratorio e di rievangelizzazione generale dei popoli, in un'ottica di ridimensionamento e di adattamento alle ragioni..minori. Una sorta di neo-feudalesimo. Quando e se accentuerà l'egoismo padronale, anche questo specifico e transeunte consenso, non ci sarà più.

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