giovedì 12 gennaio 2017

Cronache medievali.

Quest'oggi, casualmente, nell'ambito del mio grigio lavoro, ho incontrato una ragazza che da qualche anno lavorava nel reparto gastronomico di Eataly, a Bologna. Mi ha porto un modulo dell'INPS, perché desiderava la certificazione del rapporto di conto corrente sul quale verrà versata, per sei mesi, l'indennità di disoccupazione. L'avevo intravista più di una volta, all'interno della gastro-biblioteca, inaugurata, con i soldi delle Coop., dall'allora sindaco Cofferati, prima in Italia, in anticipo di qualche anno sull'analoga apertura milanese ( finanziata da chi? ). Sta di fatto che, da allora, i prezzi sui banchi della Coop. si sono molto alzati e non sono più competitivi, neanche sul piano della qualità, con l'Esselunga. Da qualche mese non mi era più capitato di incontrarla. Persona essenziale e laconica, a mia domanda, ha risposto che era stata allontanata perché aveva avuto da poco un bambino e, quindi, si era dovuta "troppo" a lungo assentare. Siamo tornati indietro di un secolo e mezzo e l'inciviltà alligna, come in qualsiasi ambito imprenditoriale, anche nei "santuari" della ex sinistra, del resto mai apprezzati dai vecchi cooperatori, che vi vedono un tralignamento dagli scopi fondativi. Hanno ragione: è un luogo per "fighetti" della ristorazione con discussioni intellettuali, in mezzo alla transumanza degli acquirenti di libri, fra i quali spesso ci sono anch'io. L'abolizione dell'art. 18 non è referendabile, per la Corte di garanzia..di chi? Un'autentica amarezza, soprattutto per lei, ma anche per me, che pure sono tannto laico e loico, irridente e battutista. Un'infamia messa in atto da qualche funzionarietto d'apparato, come dovunque, un esempio di mancanza di autonomia e di ignoranza, nel tempio, in uno dei tempi, della cultura radicale, fine a se stessa. Al bar Impero di via Indipendenza, quando l'alta pasticceria e ristorazione non attraggono i soliti caricanti bisonti dell'eccellenza di massa, quando la ressa alla mangiatoia si dirada, il personale si immalinconisce ( non è vero, ma vagola sperduto, fra il buffet, il laboratorio di pasticceria, la piccola cucina e fra i tavolini momentaneamente vuoti ). C'è stata una moria? Ma, chissà, c'è poca gente in giro, se la tendenza continuasse per un po', il proprietario comincerebbe a ridurre il nostro rario di lavoro e, con esso, lo stipendio, che si aggira intorno alle centinaia di euro per i camerieri e poco sopra il migliaio per "i camerieri coordinatori". Eppure, il sabato e la domenica, i deambulanti si moltiplicano e vanno serviti anche sull'acciottolato della via, perché tutta la circolazione è inibita e gli orari ordinari, pur su diversi turni, si prolungano fin oltre l'ora di cena. Al "duro e al maturo" per questi lavoratori in ideale livrea, ma considerati generici, senza qualifiche. Due delle commesse elaborano gli ottimi piatti, pari a un primo e un secondo di buona levatura, poi ritornano al servizio al banco, a quello ai tavoli nel momento di maggior afflusso. Anche ciascuno di loro può essere licenziato in ogni momento, nonostante che la società subentarante, che ha aperto altre due sedi commerciali, di cui una, in via Caprarie, a prezzi da rapina turistica, si giovi del richiamo verso i locali attraenti, di una massa di cafoni che si urtano, chiedono "una bresciana" ad una cameriera slava che sbotta: ma che cosa sono? Quelle lì. Allora sia più chiaro e mi dica quella brioche. Oggi, nel servirmi un caffé, un'algida ma bella cameriera venuta dal freddo, mi ha offerto un succulento pasticcino pieno di grassi, sia pur ben trattati. Così divento sempre più grasso. Ma si figuri, l'importante è mangiare ( e perché non altro? ) e stare bene. E' proprio questo il problema; ho giocato troppo a lungo con la mia salute, per insistere, ma per lei, emigrata non da marciapiede, la vita grama e decadente è un dato accettato dell'esistenza. Quindi, come si può, chi vuol esser lieto, sia! Basta non esagerare: come ogni anno, a cavallo fra la fine e l'inizio, ci sono azienducole che ricaricano il proprio personale con una manovella ben assicurata in medias res, fra slogan da minus habentes. In contemporanea, offrono, con i contributi di incompatibili sigle sindacali abbarbicate al "tavolo", dei formulari offensivi e pieni di subordinate, anche future, di recupero, da parte del datore, di quattro soldi erogabili "sub specie servitudinis", a cui fanno da megafono, in loco, ( non è vero: uno strombettamento ) di strane maschere acronimiche locali in via di superamento circolare, come era già avvenuto, cioè, in una eterna ripetizione di guerreschi, ma scopertamente affannosi proclamini. E i tribuni della plebe? Sono sempre lì a raccogliere il non attribuito al Fondo pensione aziendale, di questa o di quella azienda, da loro cogestito, e a farsi accettare al tavolo, l'unica autentica vocazione da Enti non riconosciuti giuridicamente, come un Fantozzi e un Filini qualunque, quando furono convocati-invitati, come figuranti, alla mensa dei Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare.

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