giovedì 26 gennaio 2017

L'asse minore.

Theresa May, già filoeropea ed ora paladina-premier della Brexit, ha proposto a Donald Trump la costituzione di un asse transatlantico, per tornare a "dominare" il mondo, nel segno dell'isolazionismo. La May era filo-unionista, con una congerie di distinzioni e sottodistinzioni, perché sentiva labile e decadente il ruolo britannico e incerto il suo futuro economico. Ci stava per convenienza, allo scopo di farsi i fatti suoi. Precipitata all'esterno e nominata - sembrerebbe all'italiana - al posto dell'intalcato ma corretto Cameroon, che sconfitto, si era dimesso, eccola inaugurare una partnership nella quale a gudagnarci qualcosa e solo in termini vicari, sarebbe la ex grande potenza coloniale, sfruttatrice delle nazioni assoggettate e della sua miserabile - ieri come oggi - classe operaia, contro la quale conduce periodicamente una lotta di classe all'incontrario. Intravede nell'isolazionismo di Trump una potenziale debolezza, un ritorno al provincialismo e all'egoismo minuto e, da rappresentante pro tempore di quanto sopra, si propone come partner di un'anglofonia minore, ridimensionata. Io credo che Trump voglia solo rilanciare e rinforzare l'establishement industriale di cui fa parte, facendolo partecipe del governo e che l'attenzione per i lavoratori disoccupati sia solo funzionale a servirsene di nuovo per la produzione autoctona. La classe lavoratrice americana dovrebbe ricominciare da zero e sarebbe certamente pagata meno di prima che perdesse il lavoro per la concorrenza a basso prezzo delle imprese straniere, per gli americani soprattutto asiatiche. La nuova alleanza sarebbe solo fra ricchi e privilegiati e, se troverebbe certamente nella sua fase di lancio, adepti e supporters, col tempo innescherebbe le tradizionali contese appropriatrici in un ambiente che fa della solidarietà solo un momento opportunistico. Dubito che un primo ministro maschio avrebbe escogitato un'ipotesi tanto "sentimentale" quanto balzana e non credo che Trump vi acconsentirà: non pratica i rapporti paritari né con gli uomini, né con le donne, avendo la possibilità di accaparrarsene, ad escludendum, i favori. Più che una cavata di genio, sembra una riedizione molto minore dell'offerta "politica" che Cleopatra, l'ultima regina d'Egitto rivolse al giovane Antonio conquistatore, che, constatato l'avariato stato di conservazione della merce di scambio, non se ne diede per inteso. Cleopatra si uccise per non essere tradotta schiava a Roma; la May, le cui "attrattive", per di più per un uomo anziano, sono stantie, tornerà semplicemente a Londra.

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