lunedì 30 gennaio 2017

L'ignoranza al potere.

Gli ignoranti non devono mai essere messi in condizione di comandare: o lo fanno vicariamente rispetto a ideologie ed a pretesti, al servizio di "valori" sedimentati in mondi sommersi o riemrsi, di lobby religiose spossessate del potere politico diretto, oppure danno luogo a gesti insensati e semplificatori, in spregio ad ogni non conosciuta regola di diritto. Donald Trump si stacomportando verso i profughi legali - infatti viaggiano in aereo - come un dittatore africano o mediorientale: "legifera", dispone, rimesta un minestrone di luoghi comuni, emulsiona in un modello concentrico imprenditori spiazzati dalle nuove forme di concorrenza, dalle quali speravano di ottenere maggiori profitti e che invece li hanno messi ai margini, inducendoli a decentrare, consentendogli di annullare molti decenni di faticose conquiste sociali, speranzosi ( ma forse è soltanto una mascherata, una piaggeria a cui non dare seguito ) in un capovolgimento restauratore di riti economici ormai museali e che forse non li attraggono neppure più. Si tratta invece, pur nella confusa e frettolosa strategia del costruttore edile autoelettosi alla presidenza degli Stati Uniti, di un tentativo provinciale e chiuso di trar profitto dalla situazione per ristabilire la primazia di un ristretto coacervo sociale, del quale i protagonisti appaiono in gran parte invecchiati ed ingessati. Si tratta, senza che se ne renda conto, dell'assorbimento tradizionalistico del modello giapponese, da decenni stagnante, ma rigidamente autoctono. C'è una forte carica di presunzione in tutto questo, quasi che la ex prima potenza economica ed ancora militare, possa far "razza per conto suo" senza incorrere nel pericolo di uscire dalla spietata e pur necessaria dialettica dei rapporti di forza. Se poi si illude di potersi imporre sulla base di una supremazia conquistata solo alla fine della seconda guerra mondiale, al termine della quale Gli Stati uniti imposero alla parte occidentale del mondo, in alleanza con tutte le organizzazioni più conservatrici dei singoli Paesi - in Italia, la Chiesa cattolica e, in parte, la mafia, fa un mortale errore di valutazione: gli Stati Uniti non sono più , nel vasto mondo deregolamentato e privato dell'equilibrio bipolare costituito dal comunismo al potere, una potenza universalmente egemone. Non lo erano neanche prima, ma potevano camuffarsi nell'elastico condizionante del rapporto competitivo con l'Unione sovietica. Spera e si propone di dialogare - si fa per dire - come fa il ricco con il povero, il padrone con i suoi domestici, rassicurato da una presunzione "culturale" che solo un ignorante può coltivare; la leadership americana può essere ignorata dalla Cina, dalla Russia e anche l'europa centro-meridionale potrebbe affrancarsene, se non fosse così pavida e rinunciatariamente opportunista. Di questo passo - di carica - Trump e i suoi sodali. con le loro ultime ladies di rappresentanza, forse riusciranno, in fretta e in furia, a puntellare un sistema economico del tutto autoreferenziale ed avulso dalla complessità di una estesa federazione di Stati, indifferenti al fatto atteso di essere poi soppiantati da un'altra amministrazione di segno formalmente opposto, in un'altalena garante di un equilibrio cangiante d'interessiin maschera.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti