venerdì 31 maggio 2013

Considerazioni liquide.

La ruzzola economica e sociale prende velocità nella sua uniforme caduta a valle. Nessuno si è peritato di impedirla e i rimedi sintomatici aggravano il male, estendendolo in solidale precarietà. A questo sono particolarmente dediti i partiti di sinistra e i sindacati. Dimezzando il già dimezzato e intensificando la trama dei gesti ripetitivi si cerca di intonacare le mura crepate del fortino. La vita è tornata per molti alla sua occasionalità priva di riferimenti. Fino ad estinzione, resta la famiglia, in gran parte destrutturata e divisa dai tempi delle vacche grasse dei diritti civili, oggi di nuovo sotto attacco. Coloro che si sono rifugiati in qualche feudo ne rinforzano gli elementari costumi controllandosi a vicenda nel cortile adiacente al castello. La loro mercede può mantenere solo l'economia del borgo angusto; non è previsto infatti che possano uscirne. Dal mondo vasto e vario giungono solo gabellieri di risorse carpite ed evase. Come vengono al feudo, così se ne vanno, in cerca di altro dignitario. Hanno smarrito la dignità lungo il percorso. Ne sono stati privati dai loro clienti. Sono i moderni ebrei di corte. Il signore che non ne aveva era un rustico patrono, la sua corte era spoglia. Dal loro miserabile punto di vista, i feudatari rappresentano il fulcro della loro piccina società, ma fanno in modo che se ne concioni, nell'agorà ristretta, come se non vi fosse altro al di fuori di loro. Per chi accetta di sottomettervisi, è proprio così. Nel vasto mondo che è fuori, le masse degli erranti vagolano nel vuoto. Lasciando l'approdo, hanno commesso l'errore della loro vita, che ha perso di significato. Sembra che avessero ragione i mormoni, giunti a colonizzare le regioni del nord america dove ancora sono insediati, che avevano con sé tante donne sui carri e pochi uomini sopravvissuti alle insidie dei prolungati esodi. Le donne, se non sono mogli, finiscono a fare le puttane, annichilendo se stesse e compromettendo la società. Il loro iniziale rimedio fu la poligamia, che ora non praticano più. Chissà se, in questa società, si può fare un parallelo fra questa primitiva condizione dispersa e le sempre più diffuse nozze gay, con tanto di adozioni? E gli islamici, crescenti in Europa, potranno sostentare quattro mogli e i figli multipli, al costo dei nostri servizi? Il ministro Kyenge ha ricordato con orgoglio la sua famiglia, composta da trentotto fra fratelli e sorelle, come una grande scuola di socializzazione. Le separazioni e i divorzi, che avevano accusato un rallentamento, per la loro onerosità, sono ultimamente ripresi con vigore. Le aspettative del mantenimento del tenore di vita precedente, scemano per entrambi i coniugi. Il mantenimento per la moglie, almeno quasi solo per lei, del tenore di vita a cui era abituata in costanza di matrimonio – del tutto assurdo perché spesso acquisito e non più prevedibile se il legame consensuale viene meno – si ridurrà in via di fatto. La società minore si sfarinerà e degraderà ancora di più. Il super tecnico Ministro Cancellieri ha constatato che le carceri fanno schifo, ma, dato che farà schifo anche la società, potremo soprassedere dall'ammodernarle. Qualcuno obietterebbe che le carceri non possono fare meno schifo di certi alloggiamenti, dai quali uscirebbero premiati i frequentatori prima dgli uni e poi degli altri. Se ne parlerà e basta. Durante tangentopoli, emerse che le tangenti venivano percepite dai partiti ed elargite dai costruttori, anche in sede di costruzione di nuove carceri. Sarà per questo che l'edilizia – eterno volano delle economie pre-industriali, mentre parte della società ha superato la post industrialità, per catapultarsi, insieme a quelle pre industriali, nel volano degli illususionismi finanziari – langue? Chi ha beni da difendere, li ha già occultati. La vita culturale langue irrimediabilmente. Gli orizzonti si fanno esclusivamente personali. Come è sempre stato, si dirà. Ma, nella maggior parte dei casi, si tratterà di prospettive velleitarie. Perché, prima? E' vero, ho fatto male a parlarne.

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