mercoledì 22 maggio 2013

Sacrifici.

Un soldato di garitta davanti ad una caserma è stato decapitato a Londra da due "martiri" musulmani, ridotti subito dopo in fin di vita dai commilitoni del malcapitato. Prima di aggredirlo hanno allertato quanti più passanti hanno potuto perché li riprendessero con i telefonini. Allah sarà grande, ma sembra che ci tenessero anche loro, in una frenesia divistica al riparo dell'approvazione della propria comunità culturale, mondiale ma soprattutto londinese. Dieci giorni fa, un clandestino ghanese girava per un quartiere a Milano con un piccone in spalla: sentiva voci cattive. era riuscito ad entrare in Italia, nella città più prodiga di possibilità e si era ritrovato esule e senza punti di riferimento. E' solo uno degli aspetti delle migrazioni di massa. Insieme allo sfruttamento e alla marginalità di lavori privi di dignità, al netto della retorica romantica e d'occasione, qualcuno si perde irrmediabilmente nella giungla ignota e qualcun altro nella metropoli cosmopolita ma completamente indifferente, si riallaccia agli echi di una etnicità, relegata in un quartiere e in un ambito delimitato. Don Andrea Gallo è morto e ha lasciato i caruggi, la sua parrocchia a cielo libero da quando il Cardinale Siri lo privò del suo gregge che, da allora, non ha fatto che aumentare. La Chiesa genovese è specchio della città: barocca e ridondante nei palazzi della ricchezza e del potere, dolente e tradizionale nei vicoli delle trattorie da due soldi ma dai profumi intensi. Don Gallo ha scelto questa antropologia religiosa, nella quale la dottrina cristiana si disperde e si altera per adeguarsi alla vita.

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