martedì 23 febbraio 2016

Non servono troppe altre parole.

La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per il rapimento e la detenzione illegale dell'ex imam Abu Omar. "Tenuto conto delle prove, la Corte ha stabilito che le autorità italiane erano a conoscenza che Abu Omar era stato vittima di un'operazione di 'extraordinary rendition' cominciata con il suo rapimento in Italia e continuata con il suo trasferimento all'estero", afferma la Corte. L'Italia ha violato il diritto di Abu Omar a non essere sottoposto a tortura e maltrattamenti. L'Italia, secondo i giudici di Strasburgo, ha inoltre violato il diritto dell'ex imam e della moglie al rispetto della vita familiare. I giudici hanno quindi stabilito che l'Italia deve pagare 70 mila euro a Abu Omar e 15 mila a sua moglie per danni morali. La sentenza diverrà definitiva tra tre mesi se lo Stato italiano non chiederà e otterrà dalla Corte di Strasburgo un nuovo esame davanti alla Grande Camera L'Italia ha applicato il legittimo principio del segreto di Stato in modo improprio e tale da assicurare che i responsabili per il rapimento, la detenzione illegale e i maltrattamenti ad Abu Omar "non dovessero rispondere delle loro azioni". La Corte afferma che "nonostante gli sforzi degli inquirenti e giudici italiani, che hanno identificato le persone responsabili e assicurato la loro condanna, questa è rimasta lettera morta a causa del comportamento dell'esecutivo". Infatti, questa è l'Italia, senza distinzione di "parte" politica: ad opporre il segreto di Stato furono prima Berlusconi e successivamente Prodi. Lo hanno fatto per subordinazione culturale e di costume, prima che politica. Sapevano che gli americani li controllavano ( lo ha detto Prodi recentemente ) e l'ira di Forza Italia è strumentale alla contesa con il Governo, mentre la richiesta di spiegazioni circa ciò che è chiarissimo, è tipica di Renzie. Infatti, penso che a Washington se la stiano ridendo, come sanno benissimo anche i nostri mediocri commedianti.

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