sabato 6 febbraio 2016

La rimossa, quotidiana macelleria.

Dunque anche un semplice ricercatore straniero può essere considerato talmente ostativo da un regime di cafoni come quello egiziano, da essere sequestrato, torturato, per cercare informazioni ed ucciso. Abbandonato in un fosso, erano pronte per lui le ipotesi più fantasiose riguardo le circostanze della morte. peccato che un incidente stradale - prima versione - non ti priva dei pantaloni e delle mutande. Ricercare, a fini di studio e di documentazione, fonti alternative a quelle di una bolsa propaganda e, per di più, di una dittatura mitiare, provoca la "violenza buona", come ben sanno, adattandosi, le greggi in favore di vento che appestano l'aria di tutti gli altri. Gli altri non sono nemmeno, in gran parte, oppositori, ma con il loro agnosticismo, sono palesemente dei "non credenti" che, se si mettono a dire la loro, senza interessi in gioco, possono compromettere gli interessi dei bifolchi al potere. Laddove si tratta - come sempre - di poteri legati all'economia e a quello specifico condizionamento sulla maggioranza senza dignità, in nome dei suoi minuti vantaggi, la violenza di apparati formali, come la polizia, o informali, come tutti gli squadrismi privati, si esercita impunemente e questo basta agli scherani, anche loro pubblici o privati, per dar sfogo al loro sadismo. Non diverso è il comportamento della mafia,di tutte le mafie, sempre limitatamente libere e tronfie "sul terrritorio", sul mandamento del potere sociale di chi si serve di loro. L'uso tardivo dei social network, la prudenza incongrua quando in gioco è la vita e la verità, è costata la vita a Regeni, per il quale sono già pronte interpretazioni alternative alla superata ma non ancora smentita ufficialità dell'incidente stradale e su queste si giocherà il falso sdegno delle pallide autorità italiane e gli interessi governativi convergenti delle due parti in commedia. Il Manifesto medesimo, che ha ospitato post mortem l'utimo scritto del povero studente. non lo aveva mai assunto, né messo nella condizione di collaboratore a gettone: non era organico. Da questa solitudine, da questa libertà, è conseguita, per l'ennesima volta, una morte che nessuna querimonia, nessuna rimembranza degli amici a posteriori, potrà celebrare degnamente. Le spoglie smembrate dall'autopsia tardiva non forniranno prove certe, il rimpianto sfumerà nell'indeterminatezza per la coscienza pelosa di chi, già in queste ore, specula difensivamente su una realtà rimossa di torture, illecite anche nei macelli, ma praticate dai macellai prima dell'esecuzione.

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