giovedì 20 marzo 2014

Repliche.

L'abitudine può essere un potente veicolo rappresenttaivo ed interpretativo, utile a confondere gli spettatori e non renderli avvertiti dell'identica recita con diversi interpreti. A dire il vero, gli intepreti che si elidono per conquistare il proscenio sono solo gli attori delle parti minori: eppure, si industriano a rielaborare il copione -sempre identico - sperando, per questa sola facoltà, di accreditarsi nella compagnia di giro. Guardate Renzi: va da Hollande e evita di portarvi la moglie, temendo di poterlo mettere in imbarazzo, non disponendo, al momento, il galletto francese, di una compagna istituzionale e "presentabile". Era più spregiudicato Pier Ferdinando Casini, quando partecipava alle feste di Ciampi, al Quirinale, con Azzurra Caltagirone, more uxorio, nonostante l'ostilità della moglie del Presidente, vittima più della sua educazione generazionale, che vindice della morale. Cosa fa il grullo fiorentino dopo aver assestato una pedata al frigido e inconsistente Letta, che,a sua volta, aveva beneficiato del prevedibile risultato elettorale di Findus-Monti? Ripercorre i loro stessi itinerari: va a Parigi e inscena una linea maginot di resistenza all'Europa guglielmina, in un tripudio di tromboni, avrebbe detto Fabrizio De andré e, il giorno seguente, va a Berlino a raccogliere il compiacimento della Merkel per il bel putto, al quale segue la netta sottolineatura che l'Italia non convince e che deve scordarsi di sforare il 3% di deficit annuale. Il grullo rassicura: giocherò sullo 0,4% attualmente disponibile. Subito dopo, anziché rottamare i dinosauri della politica, continua a rottamare un po' quà e un po' là, a trattamenti che uniformano i differiti verso la pensione a quella generazione 1.000 euro che, negli anni passati, aveva interessato la letteratura e la sociologia di consumo. Vorrebbe fare qualche regalino ai postulanti della terza Repubblica, ma la severa gerarca ex comunista del Quarto reich ( sempre per citare De André, preveggente poeta di quanto è poi avvenuto ) non glielo consentirà. Oltretutto , il grullo giulivo, come i suoi due predecesori nominati, continua a percorre il triangolo Roma-Parigi-Berlino, dove lo fanno segno a qualche buffetto del quale si felicità in una vuotaggine di contenuti che fa tanto commedia all'italiana ( assomiglia un po', nei tratti e negli atteggiamenti ad Alberto Sordi ) e ignora i Paesi consimili, come la Spagna, il Portogallo e l'Irlanda. La Grecia, poi, non ce l'ha neanche in nota, come se avesse la peste. Come si comportava quando faceva il galoppino nella Democrazia cristiana di suo padre, il buon Renzi continua a sbrigare commissioni per chi, un domani, potrebbe - ma non vorrà - beneficarlo. Non vorrà, perché non avrà nulla, in quell'ambito, da scambiare o da cedere e perché i costumi sedimentati fra il nord e il sud dell'Europa ( esclusa, quindi, la Francia, solo presuntuosa ) sono incompatibili, come dimostra l'accettazione del carcere del Presidente del Bayern football, per la sua evasione fiscale che, da noi, in ambienti vanagloriosi nazionali viene definito "contenzioso con il fisco, freno all'utile grasso" e dà luogo, da parte di un condannato in via definitiva, per lo stesso reato, alla "autosospensione" dalla carica di Cavaliere. Intanto, sul suolo patrio, qualche sputacchio siderale suona la carica per la conquista dei lasciti abbandonati del terremoto finanziario e, allo scopo, intrattiene, quasi ogni giorno, le milizie, con riunioni, videoconferenze e filmati registrati. Fossi stato invitato, avrei proposto l'annessione della Crimea.

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