martedì 7 febbraio 2012

Milone

Certo che, Milone, quando tutto tace o si replica monotono come previsto dall'ideologia aziendale, tutto assume un coreografico ed uniforme aspetto..mistificatorio. Ma basta che una voce faccia stecca nel coro e che questa voce sia udibile per una volontà di fare dei corifei il megafono della strana banca ed ecco - dicevo - che si manifestano languori e livori, falsificati da rammarico. Probabilmente - ma aspettiamo ancora un po' per farcene un'idea compiuta - l'estensione del commento sui fasti aziendali fa parte di un ricercato concerto di trombette e se anche una sola osservazione sembra critica e priva di fede, coinvolge la "responsabilità" di questo o quel capataz, in questa o in quell'altra area.
Siccome non è concepibile che la concertazione possa non coinvolgere le figure professionalmente realizzate e partecipi, si comprende come non si accetti che una massa ( parcellizzata ) di figure esecutive possano riconoscersi, anche al più larvale livello, in modeste considerazioni che, però, nessuno prima d'ora ha rivolto loro, desumendole da quanto rassegnato nei messaggi.
Quindi, non l'ho fatto neppure intenzionalmente e, rileggendo il pezzo, non ho trovato altro che una presa d'atto di una frustrazione reddituale ( soprattutto ) e di status economico, acclarata in numerosi interventi nel forum.
Quel che c'è di conseguente, anziché di anomalo,, consiste nel non lasciar spazio alla speranza irredimibile, di numerosi colleghi anziani, le cui considerazioni sanno già di rimpianto e, rebus sic stantibus, nel non riconoscere ai giovani, attrezzati solo culturalmente per ambire ai quei modelli, la possibilità reale di poterli interpretare, sfruttati come sono, nella prassi, senza alcun barlume di rispetto.
Quel che per me conta è che, giusto o sbagliato, ho proposto solo riflessioni frutto di disinteresse, una modesta esperienza e buona fede, non avendo io, nessuna recriminazione al proposito e nessun interesse da contrabbandare.

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